Nato a Firenze da Teresa Sciuti e dallo scultore Giovanni, si iscrive alla scuola di pittura di Carlo Markò il vecchio, dove viene educato alla realizzazione di soggetti naturalistici di stile romantico, riprodotti dal vero sui modelli della scuola francese di Barbizon.
Dal 1855 frequenta il salotto pistoiese dell'ingegnere Francesco Bartolini e della moglie Louisa Grace, dove sono soliti riunirsi i principali intellettuali toscani, fra i quali Giosuè Carducci[3].
Tra gli allievi di Gelati, il romagnolo Angelo Torchi e Arturo Zanieri[7].
Partecipazione a esposizioni
1847, Società Promotrice di Firenze con Firenze con Calognole nel Mugello con cascate d'acqua e Motivo dal vero;
1848, Società Promotrice di Firenze con Firenze con Veduta del Forte di S. Miniato al Monte;
1850, Società Promotrice di Firenze con Veduta del Valdarno superiore e Ponte rosso con effetto di lume;
1851, Società Promotrice di Firenze con Veduta di Ripafratta, Veduta d’inverno, Paese con casolare presso un torrente;
1853, Società Promotrice di Firenze con Veduta della porta all'Arco di Volterra;
1854, Società Promotrice di Torino con La chiesa di San Miniato al Monte presso Firenze con lo storico campanile, acquistato dalla regina Maria Teresa d'Asburgo-Lorena[8];
1854, Società Promotrice di Firenze con Il motivo delle Cascine di Pisa e Porta etrusca di Volterra;
1855, Società Promotrice di Firenze con Tramonto di sole, Veduta dell'isola Polvese sul Lago Trasimeno, Veduta del Bagno di Nerone sul Lago di Massaciuccoli e Studio dal vero presso Staggia[9];
1858, Società Promotrice di Firenze con Le cave di Oliveto, Motivo delle campagne romane, Interno di un castello del Medioevo e Paese di composizione;
1859, Società Promotrice di Firenze con La chiesa di S. Miniato al Monte e Veduta di Firenze presa dalla Porta di San Niccolò;
1861, I Esposizione italiana di Firenze con Veduta del Mugnone (acquistata dal conte Spalletti), Motivo dal vero sulla spiaggia pisana e Castello di Staggia[10], Veduta di Firenze fuori porta S. Niccolò e Le cave di monte Ripaldi;
1864, Società Promotrice di Torino con Lago di Trasimeno sul Perugino, Marina Toscana e Paesaggio preso nei dintorni di Firenze[11];
1867, Società Promotrice di Firenze con Veduta della chiesa di S. Miniato e Firenze antica;
1870, Mostra italiana di Parma con La Villa Salviati presso Firenze e Il torrente Mugnone presso Firenze[12];
1874, Società Promotrice di Firenze con Torre del Lago presso Viareggio;
1879, Società Promotrice di Firenze con Antignano;
1881, Società Promotrice di Torino con Vita di paese in Toscana, Un'impressione sull'Arno e San Terenzio presso La Spezia;
1883, Società Promotrice di Firenze con Le cave verrucane;
1883, Esposizione di belle arti in Roma con Presso San Terenzio nel Golfo della Spezia e Interno del refettorio dell'ex convento di San Domenico in Fiesole;
1884, Esposizione nazionale industriale e artistica di Torino con Il ponte Vecchio a Firenze;
1886, Società Promotrice di Firenze con Nelle cave di Uliveto presso Pisa.
Stile
«...per sola genialità propria preparava il terreno alla rivoluzione dei macchiajuoli»
(Luigi Càllari in Storia dell'arte contemporanea italiana, Ermanno Loescher, Torino, 1909)
«...Se non macchiaiolo, Lorenzo Gelati, ebbe pei macchiaioli molta simpatia, ed a lui pareva potersi seriamente pronosticare un avvenire di gloria; ma ad un tratto si fermò, nè il suo nome raggiunse grande notorietà»
(Anna Franchi in Arte e artisti toscani dal 1850 ad oggi, Alinari, Firenze, 1902, pp.40)
Avviato da Carlo Markò il vecchio all'impostazione accademica di stile romantico, Gelati aderisce in modo laterale al movimento macchiaiolo, anticipandone i temi ma rimanendo su posizioni moderate e per lo più ideali.
A livello stilistico, fino agli anni Settanta, il suo modo di costruire le forme con poche pennellate rigide, chiare o scure, accostate con deciso effetto, lo configura come forte innovatore e artista destinato al successo della critica.
Negli anni successivi, la sua produzione lo identifica come un semplice imitatore delle opere macchiaiole.
Veduta dell´Arno a S. Niccolò a Firenze con il bagno delle donne e panni stesi al sole (non datato), olio su tela, collezione Cassa di Risparmio di Firenze[15];
Contadine (non datata), olio su tela, collezione privata;
Firenze d’estate (non datata), olio su tela, collezione privata;
Cascina sull’Arno (non datata), olio su tela, collezione privata;
Andrea Baboni, La pittura toscana dopo la macchia. 1865-1920: l'evoluzione della pittura del vero, Novara, Istituto geografico De Agostini, 1994, pp. 35-39, ISBN88-415-0955-4.
Silvestra Bietoletti, I macchiaioli: la storia, gli artisti, le opere, Firenze, Giunti, 2001, pp. 156-161, ISBN88-09-02145-2.
Silvestra Bietoletti et al., Galleria Pasti Bencini. Quaderni 2. LORENZO GELATI Il dolce far nulla sulle rive dell'Arno, Foligno, Studio bibliografico Editoriale Umbra, 2005.