Ultimo dei dieci figli di un discendente della nobiltà francese e dell'attrice Rosa Marini, scelse la vita religiosa e, il 30 novembre 1882, prese l'abito francescano nel convento di Capodistria. Assegnato al convento di Kosljun, fu dimesso dall'ordine nel 1885 per esser stato più volte colto a suonare il pianoforte, in orari non consentiti, in compagnia di un novizio di nome Raimondo. Prestò servizio nella Guardia di Finanza, ma poi chiese la riammissione tra i Francescani. Riottenutala, ripeté il noviziato in Italia, a Fucecchio.
Morì improvvisamente, a 57 anni, davanti al pastificio Barilla, dov'era andato per cercare di ottenere l'assunzione di un giovane bisognoso. Furono gli ergastolani a costruirgli la bara. Trentamila parmigiani seguirono commossi i suoi funerali. Il processo di beatificazione fu avviato dalla Curia vescovile di Parma nel luglio 1942.
È sepolto nel cimitero della Villetta a Parma, molto vicino all'ingresso principale. Accanto al sarcofago in marmo, sempre circondato da fiori, è presente una statua che lo raffigura.
La "Mensa Padre Lino" di via Imbriani a fianco della chiesa dell'Annunziata, che offre pasti alle persone bisognose, è intitolata in suo nome. È gestita dai frati francescani dell'Annunziata e collegata con la Caritas della diocesi di Parma.
Mirjana Stanislava Vasilj Zuccarini, Padre Lino - apostolo di carità. In occasione dell'ottantesimo anniversario della morte del venerabile padre Lino Maupas, 14 maggio 1924-14 maggio 2004, Parma, Vicepostulazione padre Lino, 2004.
Lorenzo Sartorio, Padre Lino, Grafiche STEP editrice, 2007. ISBN 88-7898-039-0.