La letteratura nazista in America è un romanzo dello scrittore cileno Roberto Bolaño pubblicato originariamente nel 1996. Scritto come se fosse una sorta di compendio enciclopedico di scrittori di estrema destra originari delle Americhe e delle loro relative opere, è tuttavia totalmente inventato dell'autore, che definì il libro:
«un'antologia vagamente enciclopedica della letteratura filonazista prodotta in America dal 1930 al 2010, un contesto culturale che, a differenza dell'Europa, non ha coscienza di cosa significhi cadere nell'eccesso»
Gli autori e le opere “recensiti” da Bolaño sono dunque esclusivamente frutto della sua fantasia, come l'autore ha appreso dalla lezione di un altro grande sudamericano, Jorge Luis Borges[2]
Trama
«A volte mi tenta l'idea di due eteronimi, o tre, per coprire questo buco. Altre volte, da megalomane, l'idea di un dizionario completo che contenga tutti gli scrittori nazisti dell'America, dal 1962 in poi: opere, tendenze, influenze europee, regionalismi, drammaturgie e manifesti, riviste marginali, riviste effimere, editori, pubblicazioni e seminari, conferenze... Un dizionario che sia un romanzo che sia un dizionario tale e quale. Forse lo scrivo. Magari lo scrivo.»
(Roberto Bolaño, lettera a Waldo Rojas, settembre 1993[3])
Il libro è composto dalle biografie apocrife di trentadue scrittori americani, dall'Argentina agli Stati Uniti, di lunghezza variabile; l'ultima della serie, oltre a essere la più lunga, è un racconto vero e proprio: “Ramírez Hoffman, l'infame”, incentrato per l'appunto sulla "controversa" figura di Carlos Ramírez Hoffman che, infatti, sarà lo stesso personaggio che fa da protagonista, con il nome di Carlos Wieder, al quasi contemporaneo romanzo Stella distante. Vi si raccontano vite, opera e pensiero di autori totalmente immaginari; inoltre, in coda è presente un'appendice intitolata Epilogo per mostri che contiene anche riepiloghi alfabetici di autori, case editrici, riviste e libri citati nelle biografie.
Più che una serie di micro-racconti, La letteratura nazista in America è uno spiritoso tentativo di mettere in discussione il rapporto di molti scrittori con la letteratura: l'ansia di riconoscimento pubblico, i compromessi, le canagliate per affermarsi.[4]
Il libro è diviso in sezioni, che raggruppano gli scrittori a seconda della vocazione letteraria o del paese di origine:
L'influenza di Borges, per citare solo il più conosciuto precursore di Bolaño sulla medesima strada, è evidente e riconosciuta dall'autore stesso:
«[…]una Enciclopedia abbreviata della letteratura nazista in America, qualcosa nello spirito di Tlön, Uqbar, Orbis Tertius, le immagini di noi stessi negli specchi concavi e convessi, ma specchi a conti fatti.»
(Roberto Bolaño, lettera a Waldo Rojas, dicembre 1993[3])
Tuttavia si possono individuare altri precedenti riferimenti, come le Vite immaginarie[5] dello scrittore francese Marcel Schwob, i Retratos reales y imaginarios del messicano Alfonso Reyes e La sinagoga degli iconoclasti[6] dell'argentino Juan Rodolfo Wilcock: autori definiti da Bolaño con modestia gli zii, i genitori e i padrini del mio libro che senza dubbio è il peggiore di tutti.[3]
In realtà il “nazismo” degli autori raccontati appare piuttosto evanescente: spesso si tratta di cattolicesimo conservatore, e più spesso ancora di squallide astuzie di personaggi marginali nella vita culturale d'America. Ciò che emerge è una solitudine esistenziale dei protagonisti, diventati metafora del miserabile mestiere dello scrittore, praticato da gente convinta, al contrario, che sia magnifico.[7] In questo modo La letteratura nazista in America presenta una situazione di solito assente (anche se politicamente significativa) nella rappresentazione tradizionale dell'America latina e degli USA, che apparenta strettamente il Nuovo Mondo con l'Europa: e cioè il pensiero e l'attività dell'estrema destra e i suoi legami sociali e criminali.[8]
Edizioni
Roberto Bolaño, La letteratura nazista in America, traduzione di Angelo Morino e Enza Sanfilippo, Palermo, Sellerio, 1998, p. 256, ISBN88-389-1451-6.
Roberto Bolaño, La letteratura nazista in America, traduzione di Maria Nicola, Roma, Adelphi, 2013, p. 250, ISBN978-88-459-2814-7.
^ Raul Schenardi, Roberto Bolaño, in Pulp, n. 30, marzo/aprile 2001, 9771591407004.
^ Marcel Schwob, Vite immaginarie, a cura di Fleur Jaeggy, Adelphi, 2012, p. 206, ISBN978-88-459-2721-8.
^ J. Rodolfo Wilcock, La sinagoga degli iconoclasti, Adelphi, 1990, p. 216, ISBN978-88-459-2721-8.
^Roberto Bolaño, intervista concessa a Christian Warnken, UTC TV, 1999, in La letteratura nazista in America, su archiviobolano.it, Archivio Bolaño. URL consultato il 10 gennaio 2014.