Markó il Giovane ha studiato dal 1836 nel dipartimento di pittura di paesaggi dell'Accademia di belle arti di Vienna e dal 1838 con il padre in Italia,[1] stabilendosi a Firenze,[2] dove proseguì i suoi studi, negli anni seguenti assieme al fratello pittore András Markó.[3]
Nel 1843 Markó il Giovane visitò Roma e due anni dopo partecipò alle mostre della Società promotrice di belle arti a Firenze.[1]
Dal 1851 al 1854 soggiornò a Vienna, mostrando i suoi dipinti nelle esposizioni del Österreichische Kunstverein (come Paesaggio di Carrara, 1852).[1]
Le sue opere sono state esposte anche a Milano, Genova e Livorno, e ha inviato alcuni dipinti per essere esposti nel Circolo degli artisti di Budapest e nelle mostre dell'Associazione nazionale delle arti figurative ungheresi.[1]
In seguito si trasferì in Russia per lavoro e morì a Mosca nel 1891.[3]
Le sue opere sono state a volte scambiate per quelle di suo padre,
anche perché seguì lo stile paterno classicista, oltre che le tematiche ed i soggetti delle raffigurazioni di Károly Markó il Vecchio;[4] inoltre alcuni elementi dei suoi dipinti risultarono aderenti con i Macchiaioli,[3] oltre che vicine alle trasparenze e alle evocazioni magiche del pittore baroccoClaude Lorrain e dei pittori della scuola di Posillipo.[3]
Alcune delle opere di Markó il Giovane, come Cristo in Emmaus e La Samaritana al pozzo, si caratterizzarono per il prevalere del paesaggio sulle figure, con il paesaggio stesso a testimonianza e a commento degli eventi evangelici.[3]
Tra le sue opere si possono menzionare La Brigata del Boccaccio; Veduta di Bella Riva; Le cave di Carrara; Paese in Corsica; I dintorni di Gaville; Lungo l'Arno; le rappresentazioni riguardanti la campagna vicino a Pisa.[3]
La Galleria nazionale ungherese conserva ed espone alcune opere di Markó il Giovane, tra le quali Paesaggi idilliaci e Gli Appennini.[4]
(DE) I. Chalupecký e Z. Fallenbüchl, Markó Károly, in Österreichisches Biographisches Lexikon 1815–1950 (ÖBL), VI, Vienna, Verlag der Österreichischen Akademie der Wissenschaften, 1975, p. 97.
(HR) Orsolya Hessky, Markó Károly, Budapest, 2014.
(HU) Gusztáv Kelety, Markó Károly, Budapest, 1899.
(HU) Magyar művészeti kislexikon, Budapest, Enciklopédia Kiadó, 2002.
(HU) Ö. Gáborné Pogány, Markó Károly művei, Budapest, 1957.
(HU) Gabriella Szvoboda Dománszky, Markó, Budapest, 2004.
(DE) Constantin von Wurzbach, Markó, Karl, in Biographisches Lexikon des Kaiserthums Oesterreich, XVI, Vienna, Kaiserlich-königliche Hof- und Staatsdruckerei, 1867, pp. 459–467.