Nel 1845 viaggia a Firenze per studiare con Károly Markó il Giovane, membro di una nota famiglia di paesaggisti di origine ungherese, tra i primi artisti a incentivare la riproduzione di soggetti en plein air; in questo periodo, a seguito di un incontro avvenuto a Roma con il fotografo concittadino Giacomo Caneva, è tra i primi a interessarsi alla fotografia come strumento propedeutico alla riproduzione di soggetti su tela, praticando la tecnica della calotipia, che consiste nello sviluppo di immagini riproducibili con la tecnica del negativo/ positivo[2].
Nel corso degli anni '50 lavora come fotografo presso lo studio del fotografo svizzero Carlo Ponti[3][4].
Paesista, importante esponente del vedutismo veneto e unanimemente definito come uno dei padri fondatori della fotografia veneziana, predilige soggetti tratti da antiche rovine romane, dove spicca l'uso fortemente emozionale della luce derivato da Canaletto e applicato, nello stesso periodo, dai pittori Macchiaioli.
Bresolin risulta tra i primi artisti decisi a rinnovare il consueto paesaggio elaborato sugli schemi tradizionali, importando dalla Francia lo schema di riproduzione all'aria aperta ed esortando gli allievi a confrontarsi direttamente col vero e con le emozioni
da esso suscitate.
A livello tecnico si contraddistingue per un forte utilizzo di chiaroscuro e riflessi, necessari a risaltare le qualità della luce e i valori naturalistici dei soggetti riprodotti.
Data l'affinità di temi e soggetti, diversi suoi dipinti sono attribuiti a Guglielmo Ciardi, il suo principale allievo.
Opere principali
Autoritratto (1840), olio su tela, collezione privata;
Ritratto di Maddalena Stefanelli da giovane (1840-1843), olio su tela, collezione privata;
Veduta di Firenze (1843), olio su cartoncino, collezione privata;
Ponte sull'Arno (1843), olio su cartoncino, collezione privata;
Squero (1843-1848), olio su cartoncino, collezione privata;
^Alcune fonti citano una possibile influenza di Bresolin su Leopoldo Alinari, fondatore di una delle più eminenti e antiche famiglie fiorentine di riproduzioni fotografiche.