Frequenta la scuola secondaria al Collège Saint-Vincent di Eeklo prima di entrare in seminario nel settembre 1965. Studia filosofia e lettere all'Università Cattolica di Lovanio dal 1968 al 1972.
Il 26 agosto 1972 è ordinato presbitero nella chiesa parrocchiale di Adegem, per la diocesi di Gand, dal vescovo ausiliare Leo-Karel Jozef De Kesel, suo zio.
Il suo primo incarico è quello di insegnante di religione cattolica nel collegio di Eeklo dove è responsabile anche della teologia pastorale scolastica.
Alla Pontificia Università Gregoriana di Roma si laurea in teologia con una tesi dal titolo «Le refus décidé de l'objectivation. Une interprétation du Jésus historique dans la théologie chez Rudolf Bultmann».
Il 25 giugno 2010papa Benedetto XVI lo ha nominato vescovo di Bruges[2]; succede a Roger Vangheluwe, precedentemente dimessosi dopo aver ammesso il suo coinvolgimento in un caso di abuso sessuale di minori. Il 10 luglio seguente prende possesso della diocesi. L'annuncio della sua nomina arriva in un momento di crisi nell'episcopato belga.
Nel giugno 2014 si dichiara "senza parole" dopo l'inchiesta su di un diacono di Wevelgem, accusato di eutanasia su una dozzina di pazienti dell'ospedale Menin[3].
Arcivescovo di Malines-Bruxelles
Il 6 novembre 2015papa Francesco lo nomina arcivescovo metropolita di Malines-Bruxelles, diventando così primate del Belgio, e contestualmente ordinario militare per il Belgio[4]; succede a André-Joseph Léonard, dimessosi per raggiunti limiti di età. Il 12 dicembre successivo prende possesso dell'arcidiocesi alla presenza di centinaia di fedeli e più di 250 ospiti, tra cui il re Filippo e la regina Matilde. Nella sua prima omelia come arcivescovo, afferma di volere una Chiesa più aperta e invita i cristiani ad «essere attenti ai poveri, alle persone più vulnerabili, in particolare quelli che fuggono da guerre e violenza»[5].
È considerato uno dei cardinali più progressisti della Chiesa cattolica. Nel settembre 2010 solleva la questione sul mantenimento dell'obbligo del celibato, affermando in particolare che «le persone per le quali il celibato è umanamente impossibile da rispettare dovrebbero anche avere la possibilità di diventare prete». Questa recensione viene sostenuta pochi giorni dopo dai vescovi di Hasselt, Patrick Hoogmartens, e Anversa, Johan Bonny[9].
Alla fine di dicembre 2015, poco dopo il suo insediamento come arcivescovo di Malines-Bruxelles, si dichiara a favore della dimensione istituzionale della clausola di coscienza per gli ospedali su questioni etiche, come aborto ed eutanasia[10].
Nel 2022, insieme ad altri vescovi delle Fiandre, pubblica un documento circa la benedizione delle unioni omosessuali sottolineando tuttavia che tale benedizione non è da intendersi come una diversa forma di matrimonio che rimane un sacramento riservato all'unione tra uomo e donna. Tale disposizione contravviene esplicitamente il Responsum del 2021 pubblicato dalla Congregazione per la dottrina della fede e approvato dal Pontefice in cui si dichiara che non è lecito benedire quel tipo di unioni[11].
Nel suo libro Cristiani in un mondo che non lo è più afferma che il Vaticano II chiama la Chiesa ad aprirsi al mondo in cui vive, in particolare al diaconato femminile e al sacerdozio agli uomini sposati, oltreché alle istanze degli omosessuali.[12]