Olimpiadi di Atene 2004: le prime vittorie internazionali
Ai Giochi olimpici di Atene del 2004 vince le sue prime medaglie in un evento internazionale, conquistando l'oro sui 400 metri piani correndo in 44 secondi netti e con la staffetta 4×400 metri (2'55"91). È il primo bianco a vincere l'oro sui 400 m dai tempi di Viktor Markin, nel 1980, ed il primo statunitense bianco a vincere una medaglia in una qualsiasi specialità di velocità da quando Michael Larrabee vinse i 400 m nel 1964. In ogni caso Wariner non si vede come il rappresentante di un particolare gruppo o razza, ma piuttosto come il risultato di un duro lavoro e delle attenzioni di un ottimo allenatore.
L'8 luglio 2006 al Meeting Areva di Saint-Denis stabilisce il suo nuovo primato personale sui 400 m con il tempo di 43"91. Il 14 luglio al Golden Gala di Roma lo migliora ulteriormente chiudendo in 43"62, tempo che lo piazza al quarto posto nella classifica all-time, il suo obiettivo è quello di battere il record mondiale di 43"18 stabilito nel 1999 da Michael Johnson, suo attuale agente e mentore. Qualche giorno dopo a Londra corre ancora sotto il muro dei 44 secondi in 43"99.
Osaka 2007
Al DN Galan di Stoccolma, il 7 agosto 2007, migliora ulteriormente il suo personale sui 400 m con 43"50, risultato che rappresenta anche il miglior tempo dell'anno. Ai Mondiali di atletica di Osaka, dopo una semifinale corsa in 44"34, conquista il suo secondo titolo mondiale, limando il primato personale di cinque centesimi e portandolo a 43"45, tempo che gli permette di essere il terzo uomo più veloce di sempre sulla distanza.[1] La staffetta la vince in 2'55"56.
Olimpiadi di Pechino 2008: la prima sconfitta dal 2004
Nel 2008 decide di cambiare allenatore, lasciando Clyde Hart per Michael Ford, assistente dello stesso Hart.[2] Il 6 giugno ai Bislett Games di Oslo segna il proprio primato stagionale di 43"98, che migliorerà in seguito a Saint-Denis con 43"86. Ai Giochi olimpici di Pechino non riesce a bissare la vittoria di Atene nei 400 metri, venendo battuto dal connazionale LaShawn Merritt, che distaccandolo di quasi un secondo (99 centesimi) si aggiudica il quinto atleta più veloce di sempre. Il suo tempo di 44"74 gli permette di conquistare solo un argento, ma si rifà parzialmente con l'oro olimpico sulla staffetta 4×400 metri con il tempo di 2'55"39 (record olimpico). Il 12 giugno corre al Golden Spike di Ostrava i 300 metri in 31"72, record del meeting battuto poi da Usain Bolt con il tempo di 30"97.[3] Il 29 agosto si prende una piccola rivincita sul rivale Merritt vincendo il meeting di Zurigo con il tempo di 43"82 contro un più discreto 44"43 del campione olimpico.
Berlino 2009
L'anno successivo ai Mondiali di Berlino viene nuovamente sconfitto da LaShawn Merritt, dovendo accontentarsi, ancora una volta, dell'argento, con il tempo 44"60 che resterà il suo primato stagionale. Infatti per la prima volta dopo 4 anni Wariner non riesce più a correre sotto i 44 secondi, situandosi al terzo posto della classifica stagionale, dopo LaShawn Merritt (44"06) e Renny Quow (44"53). Il 23 agosto vince la staffetta in 2'57"86.
2010: vittoria della IAAF Diamond League
Nel 2010 Wariner partecipa a 5 tappe della Diamond League vincendole tutte[4] (probabilmente agevolato anche dalla temporanea sospensione di LaShawn Merritt, atleta poi trovato positivo alla DHEA, steroide anabolizzante),[5] corre la sua prima gara del circuito allo Shanghai Golden Grand Prix concludendo in 45"51, mentre la sua seconda gara al Golden Gala di Roma la vince andando sotto i 45 secondi, percorrendola in 44"73. Segna le seguenti vittorie a Parigi e a Londra, correndo rispettivamente in 44"49 e 44"67.
Conclude il circuito il 27 agosto al Memorial Van Damme di Bruxelles, con il tempo di 44"13, vicino al muro dei 44 secondi, aggiudicandosi la vittoria della Diamond League e il primo posto nel ranking mondiale.[6]
Un infortunio al piede gli impedisce poi di prendere parte ai mondiali di Daegu; a proposito Wariner dichiara di esserne molto dispiaciuto e farà comunque tutto il possibile per vincere le prossime Olimpiadi.[10]
2012-2014: gli anni neri
Wariner esordisce ad aprile nell'anno olimpico, quello che dovrebbe essere del riscatto, senza comunque destare buone impressioni. Ai trials statunitensi, valevoli per la qualificazione ai Giochi olimpici di Londra 2012, si classifica 6º in finale con 45"24, mancando in maniera netta la qualificazione all'Olimpiade,[11] dove tra l'altro non riuscirà a prendere parte alla staffetta 4×400 m, nemmeno alle batterie di qualificazione, mancando l'occasione di vincere la medaglia anche in questa disciplina.[12]
Nel 2013 ritenta la qualificazione per i Campionati mondiali di Mosca, ma stavolta non riuscirà a superare nemmeno le batterie, registrando un deludente 48"04, il peggior tempo in assoluto di tutti i 30 registrati.[13][14]
La stagione all'aperto del 2014 non inizia bene per Wariner che nel meeting di Ponce ad inizio maggio fa registrare un deludente 6º posto in 46"01. Questo risulterà il suo miglior risultato stagionale.
Il ritiro
Dopo vari infortuni, risultati deludenti ed una prova sugli 800 m, decide di ritirarsi definitivamente dall'atletica nel 2017.
Jeremy Wariner, oltre a essere il quarto miglior quattrocentista di sempre, è anche il secondo atleta, assieme a LaShawn Merritt, ad essere sceso più volte sotto il muro dei 44 secondi (9 volte), dietro a Michael Johnson (22 volte), l'ultima prestazione è stata registrata a Zurigo il 29 agosto 2008 (tempo 43"82).[15]
^(EN) Diamond League - Results Archive, su diamondleague-doha.com, Diamondleague.com. URL consultato il 29 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2014).
Nota *: Atleti che hanno preso parte solamente ai turni eliminatori ma hanno ugualmente ricevuto la medaglia. Nota **: staffetta con frazioni non pari.