Aumentando la sua autorevolezza e il suo successo, raggiunse posizioni di primo piano nei teatri di boulevard[3], dove concluse la sua carriera come Napoleone nella Madame Sans Géne di Michel Sardou, ridotta ad operetta da Pierre Petit[2].
Il suo nome è ricordato per l'interpretazione in una delle commedie-manifesto del cosiddetto "teatro del silenzio", La souriante madame Beudet (1921), di André Obey e D. Amiel[2].
Tra le altre sue interpretazioni si possono menzionare: La vagabonde (1923) di Colette, Il signore e la signora tal dei tali (Monsieur et madame un tel, 1925) di D. Amiel, Félix (1926), di Henri Bernstein, Les temps difficiles (1934), di Édouard Bourdet[2][3].
Sposato con Marguerite Pierry[1], Jacques Baumer morì il 19 giugno 1951 a Parigi[1].
Anche se non aveva motivo di essere insoddisfatto della sua carriera, Jacques Baumer disse modestamente, come ricorda Raymond Chirat nel suo libro Eccentrici del cinema francese: «Il mio nome è Nussbaumer in verità e mi sembra sconsiderato chiedere al pubblico di conservare anche la metà del mio nome»[3].