Wilhelmine Christiane von Klencke nacque a Berlino il 26 gennaio 1783.[1][2][3] Era figlia dell'ufficiale Karl Friedrich von Klenke e della scrittrice Karoline Karsch.[2] In seguito però al divorzio dei genitori, avvenuto poco dopo la sua nascita, fu allevata dalla nonna, la poetessa Anna Luise Karsch.[2]
A soli sedici anni si sposò col barone Hastfer[1][2][3], ma il matrimonio durò solo pochi mesi[1][2]. Dopo il divorzio, si trasferì nel 1801 a Parigi[1][2][3], dove divenne amica di Madame de Genlis e dove conobbe anche Madame de Staël.[1].
In Francia pubblicò dal 1803 al 1807 il giornale Französische Miscellen[2][3] e scrisse in onore di Napoleone Bonaparte un poema intitolato Napoleonide[1] e - tra il 1805 e il 1807 - l'opera in due volumi Leben und Kunst in Paris[1][2][3], che però fu sequestrata su ordine dello stesso Napoleone[1][2].
Nel frattempo, nel 1803, si era sposata con Antoine Leonard de Chézy[1], uno studioso conosciuto grazie a Friedrich Schlegel[1]. Da De Chézy divorziò però sette anni dopo[1], a causa di una infatuazione per il poeta Chamisso[1][3].
Nel 1858, pubblicò l'opera in due volumi Unvergessenes[1][3], opera che ritrae gli stati d'animo di quell'epoca[1].
Morì a Ginevra il 28 gennaio 1856[3] (28 febbraio 1856, secondo un'altra fonte[2]), all'età di 73 anni.
Personalità spregiudicata e volitiva, Helmina von Chézy era costantemente presente nei salotti artistici, capace di intrufolarsi negli ambienti letterari sfruttando conoscenze e parentele spesso non veritiere; con la sua intraprendenza e il suo cattere disinibito affascinò molti artisti, tra cui anche Franz Schubert che scrisse le musiche di scena per il suo Rosamunde.[5]