Antonio Patti, Tony Serio, Anna D'Acquisto, Piera La Placa
Grazia Garito, Giuseppe Comito, Michele Marchese, Tiziana Comito, Andrea Comito, Maurizio Ris, Vincenzo Patti
Happy Winter è un film documentario del 2017, scritto e diretto da Giovanni Totaro.
La commedia è l'opera prima del regista e riflette le contraddizioni dell'Italia rispetto agli effetti della crisi economica. È stata presentata fuori concorso nella selezione ufficiale della 74ª Mostra del Cinema di Venezia.
Trama
Antonio vende birre minacciato dai controlli della polizia mentre nella stessa spiaggia Tony Serio porta avanti la sua campagna elettorale per un'Italia in cui tutti pagheranno le tasse. Tra i suoi elettori, la famiglia Comito (Giuseppe, Tiziana, Anna e Andrea), che progetta di lasciare il paese se Tony non riuscirà a trovare un lavoro a Giuseppe. Anna, la sorella di Tiziana, si prepara con le amiche Piera e Grazia per il Karaoke di Ferragosto. Piera vive in una cabina mare insieme al marito Maurizio, che per motivi di salute non può fare il bagno e aiuta la moglie nella scelta del brano da cantare. Dopo la festa tutti i protagonisti inseguono l'ultima speranza estiva prima di affrontare l'inverno.
Produzione
Happy Winter è nato dal cortometraggio Buon Inverno, realizzato dal regista come saggio di diploma presso il Centro sperimentale di cinematografia; è prodotto da Indyca e Zenit Arti Audiovisive in co-produzione con Rai Cinema, in associazione con Onirica e Inthelfilm e i contributi, tra gli altri, di film commission regionali e del Programma Media dell'Unione europea. Dopo essere stato presentato fuori concorso alla 74ª Mostra del Cinema di Venezia[1] è stato distribuito da I Wonder Pictures[2] in Italia e da Deckert Distribution all'estero. Per il mercato televisivo estero è stata realizzata una versione di 52 minuti.
Riconoscimenti
Premio Crédit Agricole FriulAdria della sezione Nuove Impronte dello Shorts IFF, come un film che regala nuova luce al genere cui appartiene con sguardo divertente e divertito, che ha il merito di aprire un cinema di 'nicchia' ad un pubblico più ampio. Riesce in questo grazie ad un’estetica di linguaggio e messa in scena di grande impatto e grazie ai suoi personaggi che restano impressi e che come in tutte le opere riuscite creano un’empatia immediata. La speranza è che questo premio possa attirare l’attenzione di chi distribuisce i film e incuriosire verso quel genere ancora visto come un fratello minore del cinema di finzione.[3]
Best International Documentary all'Antenna Documentary Film Festival, dove la giuria ha così motivato la scelta: "For its creative audacity, exceptional skill and deeply human approach that captures a moving truth about our fracturing world".[senza fonte]
Premio della giuria a 8½ - Festa do Cinema Italiano.[4][senza fonte]