Cazzaniga nasce a Monza in una famiglia modesta. Il padre è un operaio che lavora per la società Hensemberger e non può permettersi di finanziare gli studi artistici del figlio. Cazzaniga inizia a lavorare come verniciatore a Milano e poi nel 1950 s'iscrive all'Accademia d'Arte Cimabue e intesse i primi incontri formativi. L'amicizia col giornalista e critico d'arte Aurelio Sioli lo introduce alla famosa latteria delle sorelle Pirovini, in via Fiori Chiari e all'ambiente artistico che lì si ritrova.[1]
La sua prima mostra personale si è tenuta a Brescia nel 1957, mentre nel 1958 espone a Milano, alla Permanente, invitato alla mostra “Giovani Artisti Italiani”. Il suo periodo di maggior notorietà sono gli anni Sessanta, con due presenze alla Biennale di Venezia – nel 1962 e nel 1966 – e una alla Quadriennale di Roma, nel 1965.[4]
La produzione artistica dell'artista si sviluppa dal 1957 con i primi Interni di Studio, le periferie, i Jazz Men fino al periodo più luminoso della sua pittura naturalistica che inizia circa nel 1965. Amava dipingere girasoli, erica, glicini, paesaggi marina e le ginestre tipiche della zona di Portonovo dove trascorreva lunghi periodi.[5] Amava utilizzare la carta come supporto alle sue opere e non esitava a produrre anche delle incisioni, 16 delle quali sono conservate al British Museum.[6]
Il percorso espositivo è intenso e qualificato, delineando in Giancarlo Cazzaniga il profilo di un protagonista dell'arte contemporanea italiana.[7] L'attività, scandita da presenze in sedi di rilievo istituzionale e da esposizioni tenute anche all'estero, è corredata della partecipe attenzione della critica d'arte e della stampa in costante parallelo all'evoluzione della sua pittura.[8]
Premi e riconoscimenti
Nel 1955 con l'opera Riposo[9] e nel 1957 con l'opera Calabria '57 riceve il Premio Suzzara[10].