Redattore, inviato e poi condirettore e direttore responsabile del Secolo d'Italia dal 1953 al 1963; insieme a Nino Tripodi fu uno degli animatori del Secolo Cultura, la terza pagina del quotidiano missino.[1]
Compose anche poesie[4][5]; si impose all'attenzione della critica e della stampa con il poema Assalto allo spazio[6], letto in Campidoglio in presenza dell'astronauta americano John Glenn, per il quale ottenne il premio nazionale cinematografico e televisivo «Marc'Aurelio d'oro» e l'Università di Friburgo lo acclamò «poeta dell'anno».[7]Paola Borboni utilizzò Assalto allo spazio quale conclusione del suo Recital spaziale, insieme a Luna lunatica di Riccardo Bacchelli.[8][9]
Con sentenza 3 maggio - 19 giugno 1985 il Tribunale di Roma condannò Franz Maria d'Asaro, Giorgio Almirante e il senatore Michele Marchio al risarcimento di 365 milioni di lire nei confronti di un gruppo di magistrati diffamati da un articolo sul Secolo d'Italia.[13]Il movente era la perplessità del D'Asaro riguardo alla medaglia d'oro conferita a Rosario Bentivegna sulla strage di Via Rasella a Roma, che provocò il successivo massacro delle Fosse Ardeatine.[senza fonte]
Opere
I... datteri matureranno..., prefazione di Rodolfo Graziani, Roma, Unitas, 1949.
Eritrea S.O.S., prefazione di Alfredo Cucco, Palermo, Vespri d'Italia, 1950.
Coriandoli al sole, Reggio Calabria, Meridionale, 1951.
^MILANO: Poesie di Franz D'Asaro, in Caleidoscopio Ciac, n. 1797, marzo 1967. URL consultato il 13 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
^ Anna Bellio, Novecento... Chiari di Luna (PDF), in Cigni, Leopardi e altri poeti: percorsi di letteratura tra Sette e Novecento, Milano, ISU Università cattolica, 2000, p. 264.