La struttura e la singolare posizione della fontana, che sorge su una piccola collina artificiale, avevano lo scopo di nascondere un rifugio antiaereo che poteva ospitare più di 400 persone, e che venne utilizzato durante i bombardamenti di Milano della seconda guerra mondiale.[2]
Restauro
Dopo la guerra il rifugio è rimasto chiuso e in stato di abbandono fino al febbraio 2016, quando hanno avuto inizio i lavori di restauro che hanno interessato sia la fontana che il rifugio stesso. Quest’ultimo è stato aperto al pubblico e reso fruibile, sebbene in modo discontinuo, con l’organizzazione di visite guidate. L’intervento ha riguardato principalmente il rifacimento dell’impianto elettrico, dell’impianto idrico e la ripulitura degli interni del rifugio, nel rispetto delle numerose scritte originali.[4] L’inaugurazione ha avuto luogo il 27 febbraio 2017 alla presenza del sindaco Giuseppe Sala.[5]
Descrizione
La fontana-monumento
L’opera nel suo complesso è costituita da una grande vasca rettangolare a riciclo di 400 mq circondata da larghe gradinate in masselli di granito bianco di Montorfano. Su un angolo delle gradinate è posta una grande colonna squadrata alta 13 m che funge da condotto di aerazione del rifugio, e da cui sgorga la cascata d’acqua che alimenta la fontana. Sull’angolo opposto si erge una scultura di bronzo dedicata a Giuseppe Grandi.
La statua, di dimensioni monumentali, raffigura un giovane nudo proteso in avanti, come ad ammirare la cascata d’acqua, e intende rappresentare, nelle intenzioni dell’artista, lo stupore dell’uomo dinnanzi alla natura. Proprio per rispettare questa simbologia, la spessa formazione calcarea ricoperta di muschio che si è formata sulla colonna di marmo nel corso degli anni non è stata rimossa nella fase di restauro.[2]
Il rifugio
Costruito successivamente ai rifugi della Stazione Centrale e dell’Istituto Virgilio di Piazza Ascoli, esso fu uno dei primi rifugi ad uso pubblico costruiti a Milano.[6] In calcestruzzo armato, realizzato in fase con la fontana soprastante, ha una pianta rettangolare di 23x17 m, un’area di 215 mq e consta di 20 celle di dimensioni variabili.[7] La capienza è di 430 persone, ed è classificato come 'ricovero' di 'ambiente popolare'[8] (secondo una classificazione che divide in: popolarissimo, popolare, medio, misto, buono, signorile). A causa del suo posizionamento sottostante la fontana, non tutte le stanze (denominate “celle”) hanno la stessa altezza, e solo le 6 centrali sono adibite a rifugio, mentre le altre fungono da corridoi. Si presume che sia rimasto attivo fino al 1943, e in seguito sia stato chiuso perché considerato insicuro.[7] Malgrado sia ubicato sotto una fontana, il rifugio non è dotato di acqua corrente (l’acqua potabile era contenuta in secchi metallici appesi a ganci posti sulle pareti). Al suo interno è ancora visibile la segnaletica a muro a vernice nera indicante le uscite di sicurezza, indispensabile per orientare le persone che vi trovavano rifugio durante i bombardamenti, nonché altre indicazioni generiche, quali, ad esempio, il divieto di fumo, il divieto di introdurre cani, la posizione dell’acqua potabile, il gabinetto.[3]
I punti di accesso al rifugio erano costituiti da due scalinate contrapposte situate lungo i lati corti della fontana, e sugli stessi lati si trovavano anche le due uscite di sicurezza. Di questi accessi ora ne rimane solo uno, sul lato occidentale, utilizzato un tempo dal personale del Comune di Milano per accedere agli impianti idraulici della fontana,[3] e diventato oggi, in seguito alla ristrutturazione, porta d’accesso unica al rifugio.[4]
Note
^ Ippolito Edmondo Ferrario, Alla scoperta di Milano sotterranea : passaggi segreti, cripte, gallerie, labirinti e cunicoli tutti da esplorare : con le informazioni per visitare i luoghi sotterranei, marzo 2018, p. 366-368.
^abc Alfredo Bonfanti, Milano. Un monumento, una fontana ed il rifugio antiaereo di Piazza Grandi, in Luoghi e architetture della transizione : 1919-1939 : i sistemi difensivi di confine e la protezione antiaerea nelle città : storia, conservazione, riuso = Sites and architectural structures of the transition period : 1919-1939 : border defense system and air raid protection in the cities : history, conservation, reuse, BAR publishing, 2014, pp. 129-147.
^ Maria Antonietta Breda, Milano 5 ottobre 1940 : i rifugi antiaerei pubblici del comune di Milano, Lo Scarabeo, 2015, p. 55.
^ab Maria Antonietta Breda, Milano: rifugi antiaerei : scudi degli inermi contro l'annientamento, Lo Scarabeo, 2012, p. 143-144.
^ Maria Antonietta Breda, Milano 5 ottobre 1940 : i rifugi antiaerei pubblici del comune di Milano, Lo Scarabeo, 2015, p. 19.
Bibliografia
Maria Antonietta Breda, Milano 5 ottobre 1940 : i rifugi antiaerei pubblici del comune di Milano, Lo Scarabeo, 2015, ISBN978-88-8478-137-6, OCLC1126389954.
Maria Antonietta Breda, Milano: rifugi antiaerei : scudi degli inermi contro l'annientamento, Lo Scarabeo, 2012, ISBN978-88-8478-130-7, OCLC849568598.
Luoghi e architetture della transizione : 1919-1939 : i sistemi difensivi di confine e la protezione antiaerea nelle città : storia, conservazione, riuso = Sites and architectural structures of the transition period : 1919-1939 : border defense system and air raid protection in the cities : history, conservation, reuse, BAR publishing, 2014, ISBN978-1-4073-1317-7.
Gianluca Padovan, Archeologia del sottosuolo: Lettura e studio delle cavità artificiali, BAR publishing, 2012, ISBN978-1841717166.