Borgo Santerno, Bruscoli, Casanuova, Castelvecchio, Castro San Martino, Coniale, Cornacchiaia, Covigliaio, Frena, Giugnola, Le Valli, Montalbano, Piancaldoli, Pietramala, Rifredo, San Jacopo a Castro, San Pellegrino, Sigliola, Valle Diaterna[1]
Nel territorio di Firenzuola, in località Caburaccia, si trova un'imponente formazione rocciosa denominata Sasso di San Zanobi.
Nel 2012 è entrato in servizio un parco eolico di 17 aerogeneratori in località Monte Carpinaccio[5].
Il clima, data la posizione e l'altitudine, è clima temperato ad estate tiepida anche se temperature e precipitazioni variano molto a seconda delle varie frazioni.
Le estati sono generalmente fresche, soprattutto nelle frazioni più in quota e nelle ore notturne; nelle ore diurne, invece, la temperatura può talvolta alzarsi sensibilmente in caso di venti di caduta provenienti dai rilievi appenninici.
Gli inverni sono rigidi in quota, con temperature minime che possono scendere abbondantemente sotto lo zero tra dicembre e marzo; le precipitazioni nevose sono relativamente frequenti e talvolta anche abbondanti.
La stazione idrologica di Firenzuola, gestita attualmente dall'ARPA Emilia-Romagna, in data 8 gennaio 1985 registrò −26,0 °C, valore che risulta essere la temperatura minima assoluta ufficiale dell'intera Toscana di cui finora ci sia documentazione tra i vari enti meteorologici[6].
I primi abitanti della zona furono i Liguri Magelli e gli Umbri.
In epoca romana repubblicana fu costruita una strada che attraversava l'Appennino. Un tratto di essa seguiva il crinale dei monti che dominano la conca di Firenzuola, ad un'altezza anche superiore agli 800 metri: la Via Flaminia militare. In epoca imperiale la strada romana cadde in stato di abbandono. Tra i numerosi punti di sosta e di presidio, alcuni divennero castra. Il più antico di essi fu il "castello di Castro" (oggi Castro San Martino).[7]
Fu nel Medioevo che la Repubblica di Firenze decise di fondare un centro abitato nella conca. Dopo ripetuti contrasti con il casato degli Ubaldini, feudatari nella zona degli Appennini settentrionali tra il Mugello e le valli del Santerno e del Senio, gli Ubaldini furono sconfitti e il loro territorio fu incamerato tra i beni della Repubblica[8]. Nel 1306 il Comune fiorentino decise di fondare una civitas nei territori conquistati; la costruzione di Castrum Florentiole, ebbe inizio nel 1332.
La data di fondazione del castello è documentata in una carta rogata che reca la data del 28 aprile 1373.
Il Comune fu costituito in epoca granducale con un motu proprio di Pietro Leopoldo del 22 gennaio 1776. Da allora non ha variato la sua conformazione territoriale e amministrativa fino ad oggi. Al plebiscito di annessione al
Regno di Sardegna dell'11 e 12 marzo 1860, i firenzuolesi votarono contro, esprimendosi per un Regno separato.
Durante l'ultimo conflitto mondiale, a causa della vicinanza alla Linea Gotica (linea fortificata realizzata dalle forze tedesche per contrastare l'avanzata degli Alleati), Firenzuola e dintorni divennero loro malgrado teatro di asperrimi combattimenti e bombardamenti. Nei difficili mesi tra il 1944 e il 1945 alcune famiglie del paese nascosero e protessero dai rastrellamenti nazisti i cinque membri della famiglia ebrea degli Smulevich.[9] Per il loro nobile gesto, nel 2021 lo Yad Vashem ha conferito il titolo di Giusto tra le nazioni a due coppie di firenzuolini: Pietro Angeli e Dina Rossetti, Armando Matti e Clementina Angeli[10].
Al termine del conflitto mondiale il paese restò quasi totalmente distrutto. Tale episodio accelerò il processo di spopolamento dell'area, peraltro già avviatosi negli anni trenta.
Il 10 agosto 1968 cadde un meteorite nella frazione Piancaldoli[11].
Fiera di Pietramala, il secondo martedì del mese di agosto nella frazione Pietramala.
Fiera di San Bartolomeo, nel mese di agosto il lunedì più vicino al 24.
Geografia antropica
Frazioni
Come riportato sullo statuto comunale, il territorio di Firenzuola è diviso in sedici comunità: il capoluogo comunale di Firenzuola e altre quindici frazioni, a loro volta suddivise in più località.[1]
Borgo Santerno
Borgo Santerno, Frena, Pianaccia, San Piero Santerno;
Badia, Le Valli (717 m s.l.m., 36 ab.), Pagliana (730 m s.l.m., 47 ab.);[14]
Montalbano
Cannove (745 m s.l.m., 14 ab.), Cavrenno (3 ab.), Filigare (770 m s.l.m., 12 ab.), Montalbano (779 m s.l.m., 11 ab.), La Posta (830 m s.l.m., 1 ab.);[14]
Piancaldoli
Giugnola (511 m s.l.m., 33 ab.), Il Poggio (610 m s.l.m., 44 ab.), Mercurio, Piancaldoli (533 m s.l.m., 138 ab.), Roco;[14]
Pietramala
Casa Sabatini, Collinelle, Peglio (740 m s.l.m., 12 ab.), Pietramala (851 m s.l.m., 205 ab.), Poggio Tignoso (775 m s.l.m., 26 ab.);[14]
Barco (745 m s.l.m., 25 ab.), Giogo, Moscheta (Osteto, 4 ab. e Fognano 5 ab.), Rifredo (711 m s.l.m., 11 ab.);[14]
San Jacopo a Castro
La Futa, La Selva (852 m s.l.m., 40 ab.), San Jacopo a Castro, Santa Lucia allo Stale, Traversa (851 m s.l.m., 133 ab.);[14]
San Pellegrino
Brento Sanico, Marzocco, Rio dell'Alpe, San Pellegrino (356 m s.l.m., 61 ab.);[14]
Valle Diaterna
Bordignano, Caburaccia, Castelvecchio (571 m s.l.m., 10 ab.), Visignano (667 m s.l.m., 15 ab.).[14]
Economia
Industria
Il territorio è caratterizzato dalla presenza di cave per l'estrazione della "Pietra Serena"; la lavorazione e la commercializzazione della "Pietra Serena" hanno rappresentato per anni il perno attorno al quale ruotava l'intera economia locale.
Il settore ha registrato un forte ridimensionamento a partire dal 2008-2010 a causa della crisi economica globale.
Recentemente si registrano segnali di ripresa, ma non tali da consentire il ripristino dei livelli produttivi ed occupazionali ante crisi.
La zona è altresì caratterizzata dalla presenza di numerose piccole imprese agricole, alcune attrezzate per attività agrituristica, molte delle quali dotate di certificazione "bio".
Il territorio è vocato per la produzione di cereali (di un certo rilievo la produzione di farro), foraggio e patate; rilevante anche la castanicoltura (IGP Marrone del Mugello).
Sono presenti allevamenti di bovini da latte e da carne.
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Turismo
La vocazione turistica di Firenzuola è evidenziata dall'esistenza, nel territorio comunale, di oltre 126 km di sentieri per escursioni, lungo i quali si allineano nove punti panoramici e quattro rifugi. Sono osservabili quattro cavità naturali[18].
L'antica rocca e la loggetta della chiesa di San Giovanni Battista[21]
Porta Bolognese nel 1920.
Il Sasso di San Zanobi visto dall'area di parcheggio adiacente.
Comune di Firenzuola in inverno, tra Pietramala e Covigliaio.
Comune di Firenzuola in inverno, tra Covigliaio e il Passo della Futa.
Nei pressi del Passo della Futa.
Note
^abStatuto comunale di Firenzuola, Art. 5 (PDF), su comune.firenzuola.fi.it. URL consultato il 30 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2016).
^Sigmund (Sigismondo) e Dora Smulevich con i figli Alessandro ed Ester e il nipote Leon. Di origine russo-polacca, Sigmund si era trasferito a Fiume nel 1918 dove aveva sposato Dora, di origine ungherese. Qui erano nati i loro due figli. Nel 1933 li aveva raggiunti il nipote Leon. Con le leggi razziali del 1938 Sigmund aveva visto revocata la cittadinanza italiana. Allo scoppio della guerra fu rinchiuso con il nipote nel Campo di internamento di Campagna; entrambi vennero poi trasferiti a Firenze e a Prato. Con l'occupazione tedesca la famiglia cercò rifugio a Firenzuola. "Famiglia Angeli e Matti: quattro cittadini di Firenzuola che salvarono la famiglia Smulevich dai nazisti" (Gariwo: la foresta dei giusti).