Nel luglio 1935, il Reichsluftfahrtministerium emise una specifica per la fornitura di un velivolo con caratteristiche STOL da utilizzarsi nel ruolo di aereo da collegamento e ricognizione. Il modello doveva anche rispondere alle esigenze di aerocooperazione con l'esercito con compiti di osservazione e supporto all'artiglieria. La motorizzazione imposta era un 8 cilindri a V invertita, un Argus As 10 o un Hirth HM 508.
Al bando risposero la Bayerische Flugzeugwerke (BFW) con il Messerschmitt Bf 163, la Fieseler Flugzeugbau Kassel con il Fi 156 Storch, la Focke-Wulf Flugzeugbau AG con l'autogiroFw 186 e la Siebel Flugzeugwerke con il suo Si 201. Al termine delle prove comparative la commissione esaminatrice dell'RLM determinò come vincitore la proposta Fieseler ordinandone l'avvio alla produzione in serie.
Il Fi 156 entrò in produzione durante il 1937 come aereo da collegamento e osservazione da destinare all'esercito. Il prototipo, che volò per la prima volta nel 1936, poteva sollevarsi in volo con un vento di prua di 40 km/h. La produzione, avviata in Germania, Francia e Cecoslovacchia fino alla fine della seconda guerra mondiale ammontò a circa 2 900 velivoli, ma anche dopo tale data continuarono ad essere costruiti in Francia, come Morane-Saulnier MS-500 e i suoi derivati, ed in Cecoslovacchia come Mraz K-65 Cap.
Tecnica
Lo Storch era un monoplano dotato di ala alta controventata a struttura composita, piani di coda anch'essi controventati e un pattino caudale d'atterraggio. Ciascuna semiala poteva essere ripiegata all'indietro per consentire una migliore sistemazione e il carrello poteva essere dotato di sci per l'impiego in zone innevate. I finestrini bombati dell'abitacolo assicuravano al pilota e all'osservatore che componevano l'equipaggio un'eccellente visuale laterale ed inferiore.
Lo Storch poteva sollevarsi in volo in soli 50 metri e atterrare in 20, grazie ai suoi ipersostentatori situati sul bordo d'attaccoalare e a quelli a fessura sul bordo d'uscita, tecnica che gli consentiva una bassissima velocità di stallo di soli 50 Km/h.[2]
Fi 156 C: modello migliorato con il trasparente della cabina posteriore rialzato e una mitragliatrice da 7,92 mm alloggiata in loco. Fu prodotto in quattro sottoserie:
Fi 156 C-1: ottimizzato per il trasporto di alti ufficiali
Fi 156 C-2: per la ricognizione e l'evacuazione feriti con predisposizione al trasporto di una barella
Fi 156 C-5: sviluppo del C-3 con predisposizione per un serbatoio ventrale sganciabile.
Fi 156 D-1: modello specifico per l'evacuazione feriti con motore Argus As 10 C e predisposizione per il trasporto di una barella caricabile attraverso un portello allargato
Fi 156 P: modello per la guerra anti-partigiana con due rastrelliere subalari per 48 mine antiuomo.
Enzo Angelucci, Paolo Matricardi, Guida agli Aeroplani di tutto il Mondo (Vol.4), Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1979.
(EN) Richard P. Bateson, Fieseler Fi 156 Storch - Aircraft in Profile, Volume 11, Widsor, Berkshire, UK, Profile Publications Ltd., 1972.
Emilio Brotzu, Gherardo Cosolo (a cura di), Dimensione Cielo, Aerei Italiani nella 2ª Guerra Mondiale Vol.11, Scuola-Collegamento Vol.2, Roma, Edizioni dell'Ateneo & Bizzarri, settembre 1977, pp. 35-44.
Gerhard-Fieseler-Werke Fieseler Fi 156 Gerhard Fieseler Fieseler Fi 98 Fieseler F 3 Fieseler Fi 99 Fieseler Fi 158 Fieseler Fi 253 Fieseler F 5 Fieseler F 2 Tiger Fieseler Fi 168 Fieseler F 4 Fieseler Fi 256 Fieseler Fi 157 Fieseler Fi 333 Fieseler Fi 97 Fieseler Fi 167 Fieseler Fi 103R Fieseler Fi 166 V1 (Fieseler Fi 103)