La Festa del Tricolore, ufficialmente Giornata nazionale della bandiera o Giornata Tricolore, è una giornata celebrativa nazionaleitaliana, istituita per ricordare la nascita della bandiera d'Italia. Si festeggia ogni anno il 7 gennaio, con le celebrazioni ufficiali che avvengono a Reggio Emilia, città dove venne approvata per la prima volta l'adozione del Tricolore da parte di uno Stato italiano sovrano, la Repubblica Cispadana.
La giornata venne istituita dalla legge n. 671 del 31 dicembre 1996, con l'intenzione di celebrare il bicentenario della nascita a Reggio Emilia della bandiera italiana, che avvenne ufficialmente il 7 gennaio 1797 con l'adozione ufficiale del Tricolore da parte della Repubblica Cispadana, Stato napoleonico nato l'anno precedente e dipendente dalla Prima Repubblica francese.
I tre colori nazionali italiani comparvero per la prima volta a Genova il 21 agosto 1789 sulla coccarda italiana tricolore, circa un mese dopo lo scoppio della Rivoluzione francese; l'11 ottobre 1796 furono utilizzati per la prima volta a Milano su uno stendardo militare; ma fu il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia, per la prima volta, che il Tricolore venne adottato ufficialmente da uno Stato italiano sovrano. A suggerire l'adozione di una bandiera verde, bianca e rossa fu Giuseppe Compagnoni, che per tale motivo è conosciuto come il "Padre del Tricolore"[1]. Nel verbale della riunione del 7 gennaio 1797 - che fu convocata dal comitato fondatore della Repubblica Cispadana e che avvenne in un locale del municipio della città, in seguito ribattezzato Sala del Tricolore - si può leggere:
«[...] Sempre Compagnoni fa mozione che lo stemma della Repubblica sia innalzato in tutti quei luoghi nei quali è solito che si tenga lo Stemma della Sovranità. Decretato [...]»
«[...] Fa pure mozione che si renda Universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori, Verde, Bianco e Rosso e che questi tre colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti. Viene decretato. [...]»
«[...] Dietro ad altra mozione di Compagnoni dopo qualche discussione, si decreta che l'Era della Repubblica Cispadana incominci dal primo giorno di gennaio del corrente anno 1797, e che questo si chiami Anno I della Repubblica Cispadana da segnarsi in tutti gli atti pubblici, aggiungendo, se si vuole, l'anno dell'Era volgare. [...]»
Nell'assemblea del 21 gennaio, che fu invece convocata a Modena, l'adozione del Tricolore fu confermata:
«[...] confermando le delibere di precedenti adunanze – decretò vessillo di Stato il Tricolore – per virtù d'uomini e di tempi – fatto simbolo dell'unità indissolubile della Nazione. [...]»
La bandiera della Repubblica Cispadana era a bande orizzontali con il rosso in alto, il bianco al centro e il verde in basso. Al centro era anche presente l'emblema della repubblica, mentre ai lati erano riportate le lettere "R" e "C", iniziali delle due parole che formano il nome della "Repubblica Cispadana"[1]. Le repubbliche Cispadana e Transpadana si fusero qualche mese dopo, dando vita alla Repubblica Cisalpina, il cui Gran Consiglio, l'11 maggio 1798, adottò come bandiera un tricolore a bande verticali senza stemmi, emblemi o lettere[1]:
«[...] la Bandiera della Nazione Cisalpina è formata di tre bande parallele all'asta, verde, la successiva bianca, la terza rossa. L'Asta è similmente tricolorata a spirale, colla punta bianca [...]»
Nel 1860 il Tricolore italiano venne scelto come bandiera nazionale dal Regno delle Due Sicilie, mentre il 17 marzo 1861, con la proclamazione del Regno d'Italia, la bandiera verde, bianca e rossa diventò il vessillo nazionale dell'Italia unita, sebbene non ufficialmente riconosciuta da una legge specifica[2].
Il 31 dicembre 1996, con la medesima legge che istituiva la Festa del Tricolore, venne costituito un Comitato nazionale di venti membri che aveva l'obiettivo di organizzare la prima commemorazione solenne della nascita della bandiera italiana[3]. Il Comitato era composto da personalità istituzionali, tra cui i presidenti delle camere, e da membri provenienti dalla società civile, particolarmente dall'ambito storico e culturale[3]. All'epoca fu anche proposto di non festeggiare la data, se non addirittura di modificare la bandiera stessa, ipotesi scarsamente accolte dai membri del Parlamento[4].
A Reggio Emilia, in piazza Prampolini, la Festa del Tricolore viene celebrata con la visita di una delle più alte cariche della Repubblica Italiana (il Presidente della Repubblica o il presidente di una delle camere), che assiste all'alzabandiera sulle note de Il Canto degli Italiani di Goffredo Mameli e Michele Novaro e che rende gli onori militari a una riproduzione della bandiera della Repubblica Cispadana[6]. Subito dopo un militare della Brigata paracadutisti "Folgore" che porta un Tricolore nelle mani plana in piazza Prampolini[6]. Alla celebrazione officiata dalle massime cariche dello Stato seguono poi varie iniziative culturali che coinvolgono anche le scuole di Reggio Emilia[6].
Come in altre date solenni, nel giorno della Festa del Tricolore la bandiera italiana deve essere esposta in tutti gli uffici pubblici e istituzionali[7].
Ito De Rolandis, Orgoglio Tricolore - L'avventurosa storia della nascita della Bandiera Italiana, Asti, Editore Lorenzo Fornaca, 2008, ISBN978-88-7320-190-8.