L'eremo di San Magno è un eremo ubicato a San Mango Piemonte.
Storia e descrizione
Secondo la tradizione, durante la sua fuga da Trani a Roma, per sfuggire alle persecuzioni di Decio[1], san Magno si sarebbe rifugiato per circa dieci anni, dal 220 al 230[1], in una grotta sul monte che in seguito prenderà il suo nome, all'epoca chiamato monte della Selva, evangelizzando la popolazione locale: proprio a questa sarebbe apparso dopo la sua morte, avvenuta nel 251, chiedendo di erigere un eremo nei pressi della grotta[1]. Tra il X e l'XI secolo l'eremo risultava già essere molto frequentato, anche perché nelle vicinanze sorgeva una cisterna per la raccolta dell'acqua e una torre d'avvistamento, il castello Merola. Altre testimonianze sull'esistenza dell'eremo sono documentate in scritti del 1278 e del 1309[2]. Nel 1542 venne realizzato l'affresco del santo, forse per volere popolare, mentre con l'acquisto del feudo di San Mango nel 1688 da parte della famiglia Conselice, l'eremo ritrovò popolarità: all'inizio del XVIII secolo venne realizzata una statua di San Magno, probabilmente copia di una precedente andata perduta[2].
L'eremo è incastonato nella roccia ed è costituito da diversi ambienti: la facciata è caratterizzata, sulla destra, da un campanile a vela. All'interno si trova la chiesa, ricavata nella grotta che ospitò san Magno: la cavità ha una larghezza di 14 metri, un'altezza di 9 e una profondità di 13: sul fondo è l'affresco, raffigurante San Magno, realizzato nel 1542[2]. Nel XVIII era testimoniata la presenza di tre cappelle, una dedicata alla Madonna, una a san Biagio e una a sant'Antonio Abate, tutte con relative statue[2].
Note
Altri progetti
Collegamenti esterni