Eleonora Gonzaga della Rovere (Mantova, 31 dicembre 1493 – Urbino, 13 febbraio 1550) era figlia di Francesco II Gonzaga, marchese di Mantova e di Isabella d'Este, figlia di Ercole I d'Este duca di Ferrara.
Fu data in sposa a Francesco Maria I della Rovere (1490-1538) Duca di Urbino. Il matrimonio per procura avvenne nel 1505, gli sponsali quattro anni più tardi a Mantova[1]. Eleonora arriva dunque alla corte dei della Rovere a Urbino nel 1509[2].
Ordinò l'ampliamento della Villa Imperiale a Monte San Bartolo, affidando i lavori all'architetto Girolamo Genga. I lavori terminarono nel 1540. La villa fu luogo di ritrovo di innumerevoli artisti e intellettuali[3].
Alla morte del papa suo zio Giulio II della Rovere nel 1513, Francesco riebbe Pesaro, dove trasferì corte e famiglia. Nel 1516 però il nuovo papa Leone X lo espropriò di tutti i suoi domini. Eleonora e la famiglia dovettero quindi rifugiarsi a Mantova; tornarono a Urbino solo alla morte del papa nel 1521[2]. Con la morte di Leone X, Francesco riebbe anche Gradara, donatagli anni prima da suo zio Giulio II, il cui governo affidò a Eleonora[4].
Nel 1538, alla morte del padre, Guidobaldo II affidò alla madre Eleonora Monterado e Mondolfo[5].
La coppia ebbe tredici figli[6][7][2][8]:
Altri progetti