Domenico Ferri (architetto)

Domenico Ferri (Selva Malvezzi, 16 aprile 1795Torino, 7 giugno 1878) è stato un architetto e scenografo italiano. Ferri è considerato, assieme a Basoli, il più celebre scenografo bolognese dell'Ottocento. Agli inizi degli anni trenta si è affermato a Parigi al Théatre Italien e ha collaborato alla messinscena delle opere di Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi.[1]

Biografia

Il soffitto dello scalone d'onore nel Palazzo Reale di Torino affrescato da Domenico Ferri

Domenico Ferri, originario di Selva Malvezzi, in provincia di Bologna. Nel suo atto di nascita risulta che suo padrino fu il Governatore di allora di Selva, Giuseppe Gianini, si deve arguire che la famiglia Ferri, che contava tra i suoi membri agricoltori ed anche un sacerdote, doveva essere abbastanza importante in un contesto ottocentesco delle zone rurali della provincia di Bologna.

Frequentò l'Accademia di belle arti di Bologna, formandosi alla scuola di Francesco Cocchi e di Antonio Basoli.

Esordì come scenografo realizzando nel decennio dal 1819 al 1829 scenografie per diversi teatri sia in Emilia-Romagna che a Roma, Ancona, Padova e Senigallia.

Le boulevard des italiens de nuit, 1835, coll. Museo Carnavalet

Per il suo lavoro, Domenico Ferri viaggiò molto per l'Europa. Nel 1837 eseguì i disegni per le scene di alcune opere liriche al Teatro dell'opera italiana a Parigi, città nella quale lavorò a lungo.[2] Nel 1847 sarà autore, assieme all'allievo Luigi Verardi, della decorazione del soffitto e del sipario del Covent Garden di Londra.[1] Richiamato da Gioachino Rossini a Parigi nel 1850 rinnovò i trionfi degli scenografi italiani dei secoli XVII e XVIII.[2]

Dal 1854 passerà al servizio dei Savoia. Chiamato da Carlo Alberto ad insegnare nell'Accademia torinese[senza fonte], eseguì in questa città molte opere, curando decorazioni e restauri al Castello di Moncalieri, a Palazzo Carignano, al Valentino o ancora lo scalone d'onore del Palazzo reale. Come artista della corte sabauda nel 1860 seguirà a Bologna l'adattamento degli appartamenti reali nella villa suburbana di San Michele in Bosco.[2][1]

Eseguì alcuni progetti anche a Mosca, in particolare al Cremlino[2][3].

Riconoscimenti

La città di Molinella gli ha dedicato una via nel centro cittadino.[4]

Note

  1. ^ a b c 1836. Domenico Ferri scenografo a Parigi.
  2. ^ a b c d Archivio Parrocchiale di Selva Malvezzi.
  3. ^ Archivio Parrocchiale di Selva Malvezzi. Nel vecchio municipio di Molinella, in provincia di Bologna, era stata posta, nel 1878, una lapide con questa iscrizione: «Ottobre MDCCCLXXVIII, Domenico Ferri, di civile architettura maestro, di scenografia novello sovrano, edificò dipinse adornò palagi, regge, teatri, in Francia Italia Inghilterra, guiderdonato da altri uffici plausi, di cavalleresche onoranze insignito, compiendo stupende opere che hanno un visibile parlare, aggiunse preziose pagine, alla storia delle arti belle, coronando se stesso di fama che non teme tramonto, laonde, il Municipio di Molinella, terra nativa del magno artista, piena di affetti onestamente orgogliosi materni, pose, con solennità di cerimonie festose, questa memoria, specchio alle presenti, lume alle future generazioni.» Con la demolizione del palazzo municipale, la lapide non è stata più sistemata. Nell'Archivio comunale di Molinella sono conservati alcuni disegni di scene teatrali di Ferri.
  4. ^ Tullio Calori 1975.

Bibliografia

  • Tullio Calori, Il molinellese Domenico Ferri, Molinella, Grafiche BIME, 2012, SBN UBO3976486.
  • Tullio Calori, Molinella. Cronaca e storia, Bologna, Tamari Editore, 1975, SBN SBL0580410.

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Collegamenti esterni

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