La diocesi di Namur è la più vasta, ma anche la meno popolata del Belgio. Comprende le province di Namur e di Lussemburgo, ed il suo territorio include alcuni dei posti più belli delle Ardenne e della valle della Mosa. Il relativo carattere rurale e turistico del territorio è quindi predominante.
Il territorio diocesano si estende su 8.105 km² ed è articolato in otto regioni pastorali, trenta decanati e 730 parrocchie.
Storia
Nel XVI secolo, per meglio contrastare la riforma protestante, nonché per risolvere annose questioni di carattere politico e linguistico, i Paesi Bassi e i Paesi Bassi del Sud subirono una sostanziale modifica della geografia ecclesiastica, che era rimasta immutata fin dall'epoca carolingia. Con la bollaSuper universas del 12 maggio 1559, papa Paolo IV riorganizzò le circoscrizioni ecclesiastiche della regione ed istituì quattordici nuove diocesi, tra cui la diocesi di Namur, resa suffraganea dell'arcidiocesi di Malines.
L'11 marzo 1561, con la bolla Ex iniuncto nobis, papa Pio IV definì i confini della nuova diocesi, stabilì la suddivisione in decanati con le rispettive parrocchie e assegnò la dotazione per il mantenimento del vescovo. La nuova diocesi fu ricavata in larga parte dal territorio della diocesi di Liegi ed in minima parte, una quindicina di parrocchie, dalla diocesi di Cambrai.[1]
Primo vescovo fu il domenicano Antoine Havet, che organizzò la nuova diocesi ed istituì il seminario diocesano nel 1569; l'odierno edificio, che accoglie gli studenti di teologia delle diocesi francofone del Belgio, fu edificato dal vescovo Jean Wachtendonck ed inaugurato nel 1656. Durante l'episcopato di Thomas de Strickland, tra il 1728 ed il 1732, fu costruito il nuovo palazzo episcopale, confiscato durante la rivoluzione francese e trasformato in sede per differenti amministrazioni pubbliche.
Il vescovo Paul de Berlo de Franc-Douaire dette avvio alla ricostruzione dell'antica cattedrale, edificata nell'XI secolo, ma divenuta troppo piccola per le esigenze di culto; la posa della prima pietra avvenne il 24 giugno 1751, e la consacrazione solenne della nuova cattedrale si celebrò il 20 settembre 1772 ad opera del vescovo Ferdinand-Marie de Lobkowitz.[2]
Inizialmente suffraganea di Cambrai, in seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 la diocesi di Namur divenne suffraganea di Malines. Con la medesima bolla, il territorio diocesano venne fatto coincidere con il dipartimento francese, oggi non più esistente, di Sambre-et-Meuse.
Il concordato fu contestato dal vicario capitolare Stevens, che da un rifugio segreto invitava il clero a disobbedire. Dopo l'elezione di un vescovo francese, alcuni sacerdoti si strinsero attorno a Stevens e si dissero stevenisti. Le dimissioni del vescovo nel 1803 non mutarono la situazione. Lo scisma durò fino al 1814.[3]
Con un altro decreto vaticano del 18 maggio 1842[6], che impose alcuni scambi di parrocchie fra le diocesi di Namur e di Liegi per far coincidere i loro territori con quelli delle province civili, la diocesi di Namur assunse quella fisionomia territoriale che conserva tutt'oggi.[7]
Dal 1866 il diritto di elezione del vescovo, in precedenza privilegio del capitolo della cattedrale, fu riservato al papa.[3]
Durante la seconda guerra mondiale, alcuni preti della diocesi entrarono nella resistenza; qualcuno fu messo a morte, altri vennero condannati alla prigionia. Tra questi si distinsero Joseph André, riconosciuto come giusto tra le nazioni nel 1967, e Arthur Georges, morto nel campo di prigionia di Siegburg nel 1944.[9]
Cronotassi dei vescovi
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
Antoine Havet, O.P. † (10 marzo 1561 - 30 novembre 1578 deceduto)
François de Wallon-Capelle, O.F.M. † (11 gennaio 1580 - 17 febbraio 1592 deceduto)
Jean Dave † (20 dicembre 1593 - 3 marzo 1595 deceduto)
Jacques Blaes, O.F.M. † (14 aprile 1597 - 14 marzo 1601 nominato vescovo di Saint-Omer)
François Buisseret † (3 dicembre 1601 - 9 febbraio 1615 nominato arcivescovo di Cambrai)
Jean Dauvin † (16 settembre 1615 - 15 settembre 1629 deceduto)
Engelbert des Bois † (18 marzo 1630 - 15 agosto 1651 deceduto)
Jean Wachtendonck † (2 ottobre 1654 - 12 marzo 1668 nominato arcivescovo di Malines)
Ignaas-August van Grobbendonck-Schetz † (1º aprile 1669 - 13 novembre 1679 nominato vescovo di Gand)
Pierre van den Perre † (7 ottobre 1680 - 7 settembre 1695 deceduto)
Ferdinand de Berlo de Brus † (11 novembre 1697 - 24 agosto 1725 deceduto)
Thomas John Francis de Strickland de Sizorghe † (20 gennaio 1727 - 14 gennaio 1740 deceduto)
Paul Godefroid de Berlo de Franc-Douaire † (5 dicembre 1740 - 19 gennaio 1771)
(LA) Bolla Super universas, in Bullarum diplomatum et privilegiorum sanctorum Romanorum pontificum Taurinensis editio, Vol. VI, pp. 559–565
(LA) Bolla Ex iniuncto nobis, in Johannes Franciscus Foppens, Miraei opera diplomatica et historica, Editio secunda, tomo II, Bruxelles, 1733, pp. 1085–1091
(LA) Bolla Qui Christi Domini, in Bullarii romani continuatio, Tomo XI, Romae, 1845, pp. 245–249