La neutralità di questa voce o sezione sull'argomento politici è stata messa in dubbio.
Motivo: viene dato enorme spazio a ogni attività politica, anche minore. invece la sezione sulla struttura delta, non neutrale fin dal titolo, è una difesa a spada tratta, ma senza fonti, della bergamini. nel complesso la voce sembra scritta da un addetto stampa, tant'è vero che abbondano i link al sito ufficiale e ai singoli post
Per contribuire, correggi i toni enfatici o di parte e partecipa alla discussione. Non rimuovere questo avviso finché la disputa non è risolta. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.
Nel 2002 viene assunta in RAI come vicedirettore del marketing strategico,[4] con deleghe allo sviluppo di business e marketing internazionale. Nel 2003 è nominata Consigliere di Amministrazione di Rai International[5] e successivamente di Rai Trade, nello stesso anno entra a far parte del comitato di consulenti del Ministero per i beni e le attività culturali. Nel 2004 diventa direttrice marketing della RAI, ruolo che ricopre fino al gennaio 2008.
Nel 2010 è tra i fondatori dell'associazione "Spazio aperto", nata dall'iniziativa di 40 parlamentari per mediare tra Berlusconi e Gianfranco Fini[11]. Sempre nel 2010 entra in polemica, insieme ad altri esponenti del PdL, con il coordinatore toscano Denis Verdini, definendo "sovietico" il carattere del partito in Toscana[12]. Le critiche alla gestione di Verdini continuano anche in occasione del distacco di Fini dal PdL: “Berlusconi è come Theoden, il re buono finito sotto l'incantesimo del malvagio Vermilinguo. Speriamo che spunti un Gandalf, un mago che lo liberi”[13]. Già critica con la visione economica dell'allora ministro Giulio Tremonti[14], nel mese di agosto del 2011 è tra i nove deputati del PdL[15] che preannunciano emendamenti[16] al decreto il quale contiene la manovra aggiuntiva elaborata da Tremonti e resasi necessaria in seguito all'aumento dello spread tra i titoli di stato italiani e tedeschi[17]. Con lei anche Antonio Martino, Guido Crosetto, Santo Versace, Giorgio Stracquadanio, Alessio Bonciani, Isabella Bertolini, Giuseppe Moles e Giancarlo Mazzuca. La proposta raccoglie l'attenzione del segretario Angelino Alfano[18] e, in seguito a essa, la Bergamini sarà sempre annoverata tra i frondisti del PdL[19] e non voterà le successive manovre del IV governo Berlusconi.
Esponente della "corrente liberale" del PdL che fa capo ad Antonio Martino, non voterà mai la fiducia posta sui provvedimenti del governo tecnico di Mario Monti[20], assumendo posizioni molto critiche sul suo operato[21].
Le idee liberali della Bergamini si estendono anche ai temi cosiddetti etici, come il parere favorevole a un testamento biologico[22].
Dall’ottobre 2019 è co-direttrice del quotidiano Il Riformista (chiuso nel 2012 e riportato in edicola da Alfredo Romeo) insieme a Piero Sansonetti nel ruolo di direttore.[32] Lascia un anno più tardi.[33]
Il 24 febbraio 2024 viene eletta vice-segretario di Forza Italia al congresso del partito diventando, per anzianità, la vicaria del segretario nazionale Antonio Tajani.[37]
Attività internazionale
Questa voce è scritta con uno stile da curriculum vitae, non consono a un'enciclopedia.
Riformula il mero elenco di attività in una prosa scorrevole, basandoti su fonti indipendenti che descrivono il personaggio in generale, ed elimina i punti promozionali, non rilevanti o con rilievo ingiustificato.
Nel 2008 diviene segretario della delegazione italiana all'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa (APCE) dove siede in Commissione Cultura ed è presidente della Sottocommissione dedicata ai Media e all'Information Society[38]. È inoltre la parlamentare di riferimento per l'Italia nel Network istituito dal Consiglio d'Europa per contrastare la violenza domestica.
Nel 2009 Bergamini è eletta Presidente del Centro Nord Sud (CNS) del Consiglio d'Europa[39], carica in cui sarà confermata nel 2011 per un altro biennio. Sotto la sua presidenza il Centro Nord-Sud del Consiglio d'Europa lancia l’Euro-Med Women Network, una rete femminile per la governance democratica[40].
Nel 2008, a seguito di un'inchiesta giornalistica da parte del quotidiano la Repubblica, lascia la RAI, ottenendo oltre 390.000 euro di liquidazione[42][43]. Il 21 novembre 2007, in particolare, il quotidiano aveva diffuso i brogliacci di alcune sue conversazioni telefoniche[44], acquisite nell'ambito di un'indagine per cui non era indagata.
Intanto, il 14 dicembre 2007, i tre esponenti del PD Francesco Ferrante, Esterino Montino e Marco Lion presentano una denuncia alla magistratura romana per il reato di interruzione di pubblico servizio. La magistratura apre un'inchiesta.
Il 25 settembre 2008, il pm responsabile delle indagini, procede a una richiesta di archiviazione che arriva il 1º dicembre 2008, su decreto del giudice per le indagini preliminari[45]. Il 23 gennaio 2013 il quotidiano la Repubblica, in un articolo che parla degli “indagati graziati dal Cavaliere”[46] (nella composizione delle liste elettorali, ndr), la cita scrivendo che: "in Emilia c'è Deborah Bergamini, indagata per interruzione di pubblico servizio ma in vista di una possibile archiviazione chiesta dal pm".