Dal punto di vista urbanistico Roma è caratterizzata da uno sviluppo più orizzontale che verticale: l'utilizzo della tipologia a torre in ambito edilizio è principalmente limitato, infatti, ad alcune aree urbane popolari (si citino ad esempio Laurentino 38, Serpentara, Colle Salario, Tor Bella Monaca) e direzionali (in particolare il quartiere EUR), con sviluppi in altezza inferiori ai 100 m.
I dati relativi alle altezze di tali edifici sono di difficile reperimento e lacunosi, quando non discrepanti a seconda delle fonti, in linea con il generale sentimento di diffidenza culturale verso il tipo edilizio del grattacielo nella Capitale, visto come depauperamento del tradizionale panorama cittadino orizzontale.[1] Inoltre, secondo una leggenda completamente priva di fondamento ma che ha continuato a essere presa come vera o, quantomeno verosimile, i Patti Lateranensi impedirebbero la costruzione a Roma di edifici che superino in altezza la vetta della cupola di San Pietro.[2]
Al 2025 l'edificio più alto di Roma accessibile al pubblico è la Torre Eurosky (120 m al tetto, 155 m con l'antenna), opera di Franco Purini e Laura Thermes,[3] a destinazione prevalentemente residenziale.
Di seguito sono inseriti i soli edifici di altezza architetturale (ovvero punto più alto della costruzione integrato nella struttura escluse antenne per le telecomunicazioni) uguale o superiore ai 50 m.
Gli edifici abitabili più alti di Roma sono localizzati principalmente nel quartiere EUR ed il limitrofo Torrino, ove è ubicato l'Europarco.
Il primato appartiene alla già citata Torre Eurosky (Franco Purini, 2007-2013) di 120 m al tetto,[3] affiancata dalla Torre Europarco (Studio Transit, 2009-2012)[4] alta anch'essa 120 m al tetto,[5] con destinazione direzionale.
Il precedente primato, sempre considerando strutture civili ed abitabili, era del Palazzo ENI (Bacigalupo, Ratti, Finzi, Nova, 1958-1962), che raggiunge gli 85,5 m di altezza, pur apparendo più basso, in quanto costruito sulla sponda del laghetto dell'EUR, a quota inferiore rispetto al piano stradale.
Sempre nel quartiere direzionale dell'EUR sono presenti le altre torri:
Lo skyline dell'EUR è caratterizzato anche da altri edifici di una certa altezza, i più iconici sono il Palazzo della Civiltà Italiana (Guerrini, Lapadula, Romano, 1938-1953), alto 50 m (68 m considerando la base)[12] ed il "Fungo" (Colosimo, Marineli, Varisco, 1957-1958), una torre piezometrica che ospita un ristorante al quattordicesimo piano, ad un'altezza di circa 50 m.[13]
Altri edifici di una certa altezza, situati in altri quartieri, sono:
Nello skyline di Roma sono riconoscibili anche alcune strutture di una certa altezza, non considerabili edilizia a torre o grattacieli: oltre alla cupola di San Pietro in Vaticano (136,57 m alla croce),[18] al Vittoriano (81 m con le Quadrighe),[19] al campanile di Santa Maria Maggiore (75 m)[20] e alla medievale Torre delle Milizie (circa 50 m)[21] sono infatti parte integrante del panorama della città il Gazometro di Ostiense, costruito nel 1937 ed alto 92 m,[22] la torre Telecom di Tor Pagnotta (1983), alta 178 m e quindi attualmente la struttura più alta della città,[23] la torre radio di Monte Mario, alta 146 m, e la torre piezometrica del Centro idrico Eur di Vigna Murata (Palpacelli, 1985-1987), che raggiunge un'altezza di circa 120 m.[24]
Benché incompleta, inoltre, è da segnalare una delle due "Vele" dell'architetto Santiago Calatrava a Tor Vergata, alta 70 m,[25] parte dell'incompiuto complesso della Città dello Sport.
Dei progetti di grattacieli proposti e mai realizzati i principali sono:
La seguente lista comprende gli edifici e le strutture più alte esistenti nella città di Roma, aggiornata al 2025.