La Corte dei conti europea è una delle sette istituzioni dell'Unione europea, preposta all'esame dei conti di tutte le entrate e le uscite dell'Unione e dei suoi vari organi al fine di accertarne la sana gestione finanziaria.
Storia
Istituita con il Trattato di Bruxelles il 22 luglio 1975, è entrata in funzione nell'ottobre del 1977 a Lussemburgo, dove attualmente ha sede. Solo col Trattato di Maastricht, nel 1992, tuttavia, è assurta a rango di istituzione dell'Unione europea, introducendone l'obbligo di pubblicazione di una dichiarazione annuale sull'affidabilità e la regolarità dei conti dell'Unione. Col Trattato di Amsterdam, le competenze di controllo della Corte sono state ampliate ai temi della politica estera e di sicurezza comune, della giustizia e degli affari interni, conferendole il potere di appellarsi alla Corte di giustizia delle Comunità europee per salvaguardare le proprie prerogative nei confronti delle altre istituzioni dell'UE. Il Trattato di Nizza e la Costituzione europea hanno stabilito la composizione della Corte confermandone i poteri stabiliti dai precedenti trattati.
Compiti, poteri e finalità
La Corte dei Conti esamina tutte le entrate e le spese dell'Unione e dei suoi organi, controllandone la legittimità e la regolarità e accertandone la corretta gestione finanziaria. Annualmente redige una dichiarazione di affidabilità sui conti (DAS), ma può in ogni momento pubblicare relazioni speciali su problemi specifici. È consultata sulle proposte di misure nell'ambito della lotta contro le frodi fiscali e le irregolarità finanziarie. Assiste il Parlamento europeo e il Consiglio nella funzione del controllo dell'esecuzione del bilancio dell'UE. Essa non ha poteri giurisdizionali, e i suoi pareri non sono vincolanti, ma questo nulla toglie all'importanza primaria del suo compito.
Funzionamento
La verifica dei conti (audit in gergo) si distingue in
audit periodico, verifica annuale dei rendiconti dell'Unione e dei suoi organismi così come stabilito dalle norme dei trattati;
audit selezionato, verifica approfondita di alcuni settori del bilancio o dei rendiconti di un tema specifico.
Le politiche e le norme di controllo dei conti si basano sulle norme stabilite dall'INTOSAI (Organizzazione internazionale delle istituzioni superiori di controllo) e dall'IFAC (Federazione internazionale dei contabili). Quando la Corte viene a conoscenza di un presunto caso di frode o corruzione nello svolgimento della propria attività di audit o su segnalazione di terzi, trasmette immediatamente l'informazione all'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), che ha la responsabilità di svolgere indagini dettagliate e di prendere le dovute misure. Nel DAS (documento annuale di affidabilità), la Corte oltre a rendere nota la legittimità e regolarità dei conti dell'UE si pronuncia anche sui principi di economicità, efficienza ed efficacia delle spese dell'Unione: per conseguire un obiettivo è stata spesa la minima quantità di fondi? è stato realizzato un ottimale impiego delle risorse? sono stati conseguiti gli obiettivi prefissatisi? Questo è quello che si chiama "controllo della sana gestione finanziaria".
La procedura di audit si compone di tre fasi:
nella fase della pianificazione i revisori contabili raccolgono e analizzano i dati trasmessi dalla Commissione europea e dalle amministrazioni degli Stati membri e beneficiari al fine di predisporre un quadro d'insieme dei principali sistemi di gestione e di controllo interno. Per ogni audit svolto, i revisori preparano un piano d'indagine che descrive l'ambito, la metodologia e gli obiettivi dell'audit; il piano d'indagine è integrato da un programma di audit che descrive dettagliatamente le verifiche di audit necessarie.
nella fase di verifica, svolta da un équipe composta da tre persone, i revisori raccolgono gli elementi probatori, conformemente al programma di audit, sia nell'ambito delle istituzioni dell'Unione europea sia in loco negli Stati membri e beneficiari. Gli elementi probatori sono raccolti attraverso l'esame di documenti giustificativi chiave, l'ispezione fisica e la richiesta d'informazioni
nella fase di stesura delle relazioni i risultati del lavori di audit vengono trasmessi a tutti gli interessati (ente sottoposto all'audit, Commissione e Parlamento, pubblico). Importante è la procedura di discussione bilaterale: inviati i risultati all'istituzione i cui conti sono stati sottoposti all'audit, questa si esprime sui risultati, che possono portare una modifica della relazione finale e in ogni caso vanno aggiunti alla relazione finale
Composizione
I membri della Corte dei conti, uno per ciascuno Stato membro dell'Unione, sono nominati dal Consiglio tra le personalità che fanno o hanno fatto parte nei rispettivi Stati delle istituzioni di controllo esterno dei conti pubblici e che possiedono una qualifica per tale funzione. Il loro mandato è di 6 anni, rinnovabile. I membri si riuniscono in collegio, l'organo decisionale della Corte, e si esprimono a maggioranza in sedute a porte chiuse. I membri eleggono al loro interno un presidente, con mandato di 3 anni rinnovabile. Primus inter pares, il presidente della Corte ne coordina i lavori e ne garantisce il regolare funzionamento, rappresentandola nelle relazioni esterne. Inoltre i membri della Corte nominano al loro interno un segretario generale responsabile
della gestione del personale e dell'amministrazione della Corte, compresa la formazione professionale, e del servizio della traduzione. La Corte si compone attualmente di 760 dipendenti. Essa è organizzata in gruppi di audit, ognuno dei quali si occupa della revisione dei conti di un determinato settore del bilancio dell'UE. I gruppi attuali sono:
Gruppo I - Politiche agricole
Gruppo II - Politiche strutturali e interne
Gruppo III - Azioni esterne
Gruppo IV - Risorse proprie, attività bancarie, spese di funzionamento, istituzioni e organismi comunitari
Gruppo CEAD - Coordinamento, valutazione, affidabilità, sviluppo
I fondi destinati al funzionamento della Corte sono stati nel 2004 pari a 95 milioni di euro (0,1% delle spese dell'UE).