Charlot all'hotel

Charlot all'hotel
Il corto completo
Titolo originaleMabel's Strange Predicament
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1914
Durata12 min
Dati tecnicirapporto: 1,33:1
film muto
Generecomico
RegiaMabel Normand
SceneggiaturaReed Heustis
ProduttoreMack Sennett
Casa di produzioneKeystone Pictures Studio
Distribuzione in italianoRai
FotografiaHans F. Koenekamp, Frank D. Williams
Interpreti e personaggi

Charlot all'hotel (Mabel's Strange Predicament ma noto anche col titolo Hotel Mixup) è un cortometraggio muto del 1914 diretto e interpretato da Mabel Normand. È il terzo film interpretato da Charlie Chaplin, e il primo in ordine di produzione in cui l'attore veste i panni di Charlot. Il film fu prodotto dalla Keystone Pictures Studio e distribuito negli Stati Uniti dalla Mutual Film il 9 febbraio 1914, mentre Italia fu trasmesso su Rai 1 il 17 maggio 1969 nel programma Oggi le comiche.[1]

Trama

Nella hall di un albergo, l'ubriaco Charlot sottopone alle sue attenzioni la giovane ed elegante Mabel, che però lo evita ed esce brevemente dall'albergo con il suo cane. Fuori conosce un ragazzo, e i due si innamorano. Tornata dentro, Mabel viene nuovamente infastidita da Charlot (che tira la coda al suo cane) e sale nella sua camera. Lì si mette a giocare con il cane, ma una donna che soggiorna col marito nella stanza di fronte, infastidita dal rumore, va a lamentarsi dal direttore. Mabel esce dalla sua camera in pigiama e rimane chiusa fuori, quindi viene raggiunta da Charlot. Per sfuggire alle avances del vagabondo, Mabel entra nella stanza di fronte alla sua (dove c'è ancora l'ignaro marito della donna) e si nasconde sotto al letto. Poco dopo il suo spasimante arriva con un mazzo di fiori per lei, e non trovandola in camera aspetta il suo ritorno nella stanza di un suo amico, il quale è proprio l'uomo sotto il cui letto è andata a nascondersi Mabel. La ragazza viene presto scoperta, e ne nasce una gran confusione vivacizzata dal ritorno di Charlot e della moglie dell'uomo. Mentre i due coniugi litigano, Mabel e il suo spasimante riescono fortunatamente a chiarirsi e, cacciato via Charlot, si baciano.

Produzione

Fu girato la settimana precedente a Charlot ingombrante, ma essendo un corto di un rullo fu completato e distribuito dopo e rappresenta la prima occasione in cui Chaplin interpretò Charlot. Il produttore Mack Sennett incaricò Chaplin di inventarsi una gag tramite una truccatura comica qualsiasi.[2]

(EN)

«On the way to the wardrobe I thought I would dress in baggy pants, big shoes, a cane and a derby hat. I wanted everything to be a contradiction: the pants baggy, the coat tight, the hat small and the shoes large. I was undecided whether to look old or young, but remembering Sennett had expected me to be a much older man, I added a small mustache, which I reasoned, would add age without hiding my expression. I had no idea of the character. But the moment I was dressed, the clothes and the makeup made me feel the person he was. I began to know him, and by the time I walked on stage he was fully born.»

(IT)

«Mentre puntavo al guardaroba, pensai di mettermi un paio di calzoni sformati, due scarpe troppo grandi, senza dimenticare il bastone e la bombetta. Volevo che fosse tutto in contrasto: i pantaloni larghi e cascanti, la giacca attillata, il cappello troppo piccolo e le scarpe troppo grandi. Ero incerto se truccarmi da vecchio o da giovane, poi ricordai che Sennett mi aveva creduto un uomo assai più maturo e così aggiunsi i baffetti che, argomentai, mi avrebbero invecchiato senza nascondere la mia espressione. Non avevo la minima idea del personaggio. Ma come fui vestito, il costume e la truccatura mi fecero capire che tipo era. Cominciai a conoscerlo, e quando m'incamminai verso l'enorme pedana di legno era già venuto al mondo.»

Sennett e la sua compagnia reagirono favorevolmente al personaggio e Chaplin creò per la sua prima scena nella hall una gran quantità di gag, tanto che Sennett lasciò che essa si protraesse per 75 piedi di pellicola (circa un minuto), diversamente da come faceva di solito.[3] Il film fu completato il 20 gennaio 1914.[4]

Distribuzione

Note

  1. ^ Radiocorriere TV, n. 19, Roma, Rai, 11-17 maggio 1969, p. 110.
  2. ^ a b Charlie Chaplin, La mia autobiografia, traduzione di Vincenzo Mantovani, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1964, pp. 169-170, ISBN 9788862617161.
  3. ^ Jeffrey Vance, Chaplin alla Keystone. È nato un vagabondo, in Cecilia Cenciarelli (a cura di), Charlie Chaplin. Le comiche Keystone, Bologna, Cineteca di Bologna, 2010, p. 13, ISBN 978-88-95862-59-0.
  4. ^ Jeffrey Vance, Note sui film e sul restauro, in Cecilia Cenciarelli (a cura di), Charlie Chaplin. Le comiche Keystone, Bologna, Cineteca di Bologna, 2010, p. 22, ISBN 978-88-95862-59-0.

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