Centro di gravità permanente è un brano musicale scritto da Franco Battiato e Giusto Pio[2].
Venne pubblicato in origine nell'album La voce del padrone e nei singoli Centro di gravità permanente/Summer on a Solitary Beach, pubblicato in Francia (EMI/Pathé Marconi, 2C 008 18564), Paesi Bassi (Capitol, 1A 006-18564) e in Argentina, cantata in italiano ma con il titolo tradotto in spagnolo come Centro De Gravedad Permanente (EMI, DIF 224).
Anche in Spagna il singolo è stato pubblicato cantato in lingua italiana ma con i titoli dei due brani in spagnolo, Centro De Gravedad Permanente/Verano En Una Playa Solitaria (EMI/Odeon, 10C 006-018.564); nel 1986 poi il brano è stato tradotto in spagnolo da Carlos Toro Montoro e pubblicato nel 45 giri Centro De Gravedad/Cuccurucucu (Iberofon, 006 1187527); questa versione in spagnolo è stata inclusa nello stesso anno nell'album Ecos de Danzas Sufi.
Lo stesso Battiato ha poi inserito il brano negli album dal vivo Giubbe rosse, pubblicato nel 1989, Last Summer Dance (2003) e Live in Roma, quest'ultimo inciso insieme ad Alice e pubblicato nel 2016.
La canzone fa riferimento al senso di smarrimento provato da Battiato[3]. Come Bandiera bianca e Cuccuruccucù, la canzone è basata su un testo giocato, in apparenza, su immagini casuali. Il “centro di gravità” evocato nel titolo (citando Gurdjieff[4]) è il luogo dell'intimità (il "sé" reale) dove il cantautore spera di trovare stabilità, ed essere un semplice osservatore.
I riferimenti culturali provengono probabilmente anche dalla frequentazione letteraria del mistico Georges Gurdjieff[5][6].
Nel brano del 1985 dei CCCP - Fedeli alla linea Sono come tu mi vuoi viene citato il brano al plurale come Centri di gravità permanenti. Nel 2020 il brano partecipa al concorso radiofonico I Love My Radio venendo interpretato da Francesco Gabbani, a cui hanno preso parte in totale 45 canzoni.
Il brano fu pubblicato come singolo in Francia, dove vendette 60 000 copie.[7]