In un documento del maggio 1481 redatto a Fivizzano dal locale castellano e diretto al governo fiorentino c'è testimonianza dei gravi danni apportati ai castelli in zona da un terremoto: lunedì a dì 7, a ore 19, venne un tremuoto terribile, lo quale ha fatto rovinare in questo paese [...] la fortezza di groppo S. Piero, tutta fracassata eccetto la torre principale nella quale s'è ridotto il castellano; male in axetto la fortezza di Comano, quella di Saxalbo fracassata in modo che non vi si può abitare.
Descrizione
Probabilmente questa zona prende il nome da una cappella castrense (non più esistente) dedicata al santo. Del castello, posto sulla cima del colle, un rilievo scosceso battuto da forti venti, oggi restano visibili solo i ruderi di una torre a struttura quadrangolare quasi sul dorso del colle, una cisterna per l'acqua ed il basamento dei muri che cingevano il castello. L'ingresso della torre è una quota rialzata rispetto al terreno e la sua struttura la fa ritenere non posteriore alla metà del XIV secolo. Le caratteristiche costruttive e dimensionali indicano avesse anche una funzione abitativa, cioè residenza dei castellani.
Bibliografia
N. Gallo, Guida storico-architettonica dei castelli della Lunigiana toscana, pg. 155-157, Prato, 2002