Il Castello di Arena Po è una fortificazione nel comune italiano di Arena Po, in provincia di Pavia. L'edificio è posto al margine settentrionale del centro abitato, a 61 m s.l.m., vicino dall'antico corso del Po che nei tempi passati lambiva il paese.
Storia
Arena Po era dotata di grandi fortificazioni e controllava un punto del Po di grande importanza per i commerci fluviali. La prima citazione scritta dell'esistenza del castello risale al 1145, all'inizio delle lotte tra l'impero e i liberi comuni: Nell'anno 1145 essendo consoli Fulco Avogadro e Obizzo Filiodoro, gli huomini d'Arena arresero il lor castello à piacentini, et giurarono loro fedeltà[1]. Nel 1164 l'imperatore Federico I assegnò il castello, insieme al borgo, al comune di Pavia[2].
La località fu assediata nel 1216 dai milanesi e dai piacentini e, nel 1356, dalle forze viscontee, in entrambi i casi Arena Po non fu conquistata[3].
Nel 1263 fu occupata da Ottone Visconti, vescovo di Milano. Nel 1290 poi il dominio passò a Manfredino Beccaria (una famiglia aristocratica di parte ghibellina di Pavia[4]), nel 1304, il castello risulta sottomesso ad Alberto Scoto, signore di Piacenza. In seguito, con il consolidarsi della signoria di Milano Arena Po entra nella sfera del dominio dei Visconti.
La carta topografica relativa al corso del Po, redatta da Bolzoni nel 1587, porta questa intestazione: Nova, vera et integra descriptio totius fluminis Padi incipiendo a Castro Arenae usque ad Castrum Novum Boccae Abduae et cum toto territorio placentino et eius confinibus ultra Padum[5]
La distruzione di un'ampia parte di castello, di cui vediamo solo le fondamenta, avvenne nel 1656 ad opera del governatore di Milano, il cardinale Trivulzio, che temeva potesse cadere nelle mani dei nemici.
Dopo molti anni di abbandono, nel 1999 divenne proprietà della famiglia Roveda che ne curò il restauro.
Struttura
Il castello era dotato di un fossato in diretta comunicazione con il Po, che permetteva alle imbarcazioni di accedere al suo interno, come accadde durante l'assedio del 1216 quando le navi pavesi vennero in soccorso di Arena assediata dai piacentini[6]
La fortificazione, che ha subito molte distruzioni, consiste oggi in un grosso corpo di fabbrica in laterizio con una massiccia struttura muraria, le mura hanno uno spessore variabile tra m 1,20 e m 1.30, Sostanzialmente è l'ala est, parte residuale della struttura originaria, una torre mozza spunta da un angolo.[7]
Note
- ^ Locati, Cronica dell'origine di Piacenza, Cremona 1564, pag. 87
- ^ comune di Arena sec. XIII - 1743, su lombardiabeniculturali.it.
- ^ (EN) Fabio Romanoni, Guerra e navi sui fiumi dell'Italia settentrionale (secoli XII- XIV)- Archivio Storico Lombardo, CXXXIV (2008).. URL consultato il 9 marzo 2019.
- ^ Riccardo Rao, Il sistema politico pavese durante la signoria dei Beccaria (1315-1356) : «élite» e pluralismo, in Mélanges de l'école française de Rome, n. 119, 2007, p. 166, ISSN 1724-2150 (WC · ACNP).
- ^ Riccardi, Il Po da Arena a San Zenone Pavese a Piacenza ed i pressi ovest di Cremona e zone finitime giusta la carta Bolzoniana del 1588 e prima, Pavia 1891, pag. 5
- ^ Codagnello, Annales Placentini, in M.G.H. SS, Hannover, 1901, pag 56
- ^ Castello di Arena Po, su lombardiabeniculturali.it.
Bibliografia
- M. Merlo, Castelli, rocche, case-forti, torri della Provincia di Pavia, Pavia 1971.
- A. Maragliano, Tra torri cimeli e campanili del vogherese, Voghera 1980.
- G.Zanaboni, Trenta castelli pavesi, Pavia 1987.
- F. Bernini, Guida all'Oltrepò Pavese, Pavia 1989.
- G. Zanaboni, Presenze antiche minori nella provincia pavese, Pavia 1993.
- F. Conti, V. Hybsch, A. Vincenti, I castelli della Lombardia, I castelli della Lombardia, Novara 1990, v. I, p. 110.
- Fabrizio Bernini, Angelo Roveda, Eugenio Negri, Claudio Rinaldi, Arena Po-il suo castello, la sua storia, le sue genti, Arte Grafica, Voghera, 2006.
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