È noto per un'antica tradizione storica paliesca. Infatti in onore alle festività di San Rocco si svolge il tradizionale palio di San Rocco antica manifestazione equestre che ha origini sin dalla seconda metà dell'Ottocento.
Classificato come collina litoranea, il territorio presenta una escursione altimetrica di 843 m[7], mentre l'abitato si trova ad una altitudine di 143 m s.l.m.[9] su una collina brulla detta di pastromele.
Il territorio è prevalentemente collinare e la vegetazione prevalente è quella tipica delle colture dell'area e dei pascoli. L'area a ridosso della laguna e le aree collinari che circondano il centro urbano, sono caratterizzate dalla prevalenza di uliveti[10].
Il clima, temperato per latitudine e longitudine, risente in minima parte dell'influenza del mare che mitiga i rigori invernali e le calure estive, nonché dell'influenza del vicino lago di Varano.
La temperatura media annua è di 16 °C. Il mese più freddo è gennaio (8 °C di media) ed i più caldi sono luglio e agosto (27 °C)[12].
Dal punto di vista legislativo il comune di Carpino ricade nella Fascia Climatica C in quanto i gradi giorno della città sono 1368, dunque limite massimo consentito per l'accensione dei riscaldamenti è di 10 ore giornaliere dal 15 novembre al 31 marzo[12].
Così come quelle dell'insediamento, sono incerte le origini del toponimo[13].
Sembrerebbe legato alla presenza di caprioli o alla presenza di luoghi di allevamento (in latino volgare Caprelis) nei dintorni di Carpino oppure alla presenza di una folta foresta di carpini che, un tempo, ricoprivano la collina di Pastromele su cui, in seguito, venne edificato il paese[13].
Il toponimo sarebbe stato dapprima Crapino, in seguito Caprino per poi diventare Carpino, così come scritto in un documento locale del 1628.
Sebbene nel suo territorio siano stati rinvenuti numerosi oggetti in pietra scheggiata risalenti all'epoca preistorica e si possano ritrovare tracce di insediamenti di epoca romana, è difficile collocare in maniera precisa la nascita di Carpino.
La presenza di un insediamento in epoca romana è dimostrata dalle fonti, cui spesso vi fanno riferimento in merito ad una strada che collegava l'antica Teanum Apulum (San Paolo di Civitate) agli abitati di Civitella (San Nicandro Garganico), Avicenna (Carpino), Monte Civita (Ischitella) e Fara, nell'area di San Nicola Imbuti (Cagnano)[13]. Gli storici ipotizzano che tale via avesse una importante funzione politico-commerciale per l'area del Gargano Settentrionale, oltre a quella di collegamento tra i vari municipia della zona[13]
Medioevo
Alto Medioevo
La leggenda, supportata anche da alcuni studi, collegherebbe l'origine dell'attuale Carpino alle sorti dell'antica città di Hyria, cui fanno spesso riferimento Plinio e Strabone nel descrivere l'area dove oggi si trova il Lago di Varano, la cui sponda meridionale costituiva l'antica costa di un golfo[13][14].
Le fonti, infatti, documentano che, a partire dal V secolo, le invasioni barbariche determinarono uno spopolamento dei centri abitati costieri del Gargano per ragioni sicurezza.
Tale spopolamento determinò la nascita di piccole comunità, i Casali, in luoghi più sicuri dell'entroterra, come quello in cui adesso si trova l'abitato di Carpino e l'abitato di Cagnano Varano[13].
Basso Medioevo
In epoca normanna è certa l'esistenza di un Castellum Capreolis, eretto dopo il casale esistente, probabilmente nell'XI secolo. A confermarlo sono i primi documenti su Carpino. Essa viene menzionata per la prima volta in un documento del giugno 1144, in occasione di una donazione in favore dell'abbazia di San Leonardo di Siponto e poi, nel 1158 in una bolla del papa Adriano IV in cui vengono confermati i privilegi dell'abbazia di Monte Sacro sulle chiese di San Pietro e Santa Maria, conferiti trent'anni prima[13].
Sempre in tale periodo, il feudo di Carpino è elencato tra le terre a servizio dell'Onere di Monte Sant'Angelo, concesso alla contea di Lesina[13].
In conseguenza del rafforzamento del dominio normanno tra il 1150 ed il 1160 sul versante settentrionale garganico, venne costruita la cinta muraria e l'imponente castello che dominava il centro storico e che venne successivamente ampliato e potenziato nella sua funzione difensiva dagli Svevi[14].
Durante la dominazione sveva, Carpino appartenne al Regio Fisco e fu amministrato da un baiulo[13].
Agli Svevi seguirono nel possesso del feudo di Carpino i Della Marra che dopo 50 anni furono spodestati dai D'Aragone per la loro disobbedienza all'erede Giovanpaolo.
Venne così assegnato ai Di Sangro di Torremaggiore per un decennio, per poi essere assegnato a Troiano Mormille[14].
Nel 1526 il Sacro Consiglio ordinò la vendita di Cagnano e Carpino per soddisfare i creditori del feudatario Fabrizio Mormille[14]. Il feudo venne acquistato dai Loffredo, a cui succedettero i Nava, i Loffredo, i Vargas, I Vargas-Cussavagallo, fino ad arrivare ai Brancaccio[14][15] o Brancaccio-Vargas dopo il 1880.
Nel 1646 il centro abitato di Carpino patì gravissime distruzioni a seguito del disastroso terremoto del Gargano.[16]
Risale, infatti, al 4 luglio 1861 la nota urgentissima del capitano della guardia nazionale di Carpino, Ignazio d'Addetta, in cui si segnala la pericolosa presenza di briganti nei dintorni di Carpino[18].
In tale documento viene fotografata la situazione instabile che seguì l'unificazione d'Italia[18].
Anzitutto D'Addetta sottolinea la natura spesso non politica del brigantaggio, dato che spesso si trattava di delinquenti strumentalizzati da signorotti del posto contrari ai Savoia, e l'inaffidabilità della guardia nazionale, definita troppo indisciplinata, scoraggiata, impegnata nei lavori della campagna, isolata[18].
Sempre nella nota di D'Addetta si propone una mobilitazione delle forze di tutti i comuni del Gargano[18][19] per scongiurare il fenomeno del brigantaggio.
Negli anni trenta del Novecento s'avvantaggiò della bonifica dell'area lacustre a valle, che fornì un rinnovato impulso allo sviluppo agricolo accanto alla pastorizia e alla lavorazione della lana.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 2 marzo 1974.[20]
Nello stemma è raffigurato papa Adriano IV. Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.
Della Chiesa di San Cirillo sono ignoti la data di erezione e il nome di chi ne ha disposto la costruzione[14].
La prima notizia documentata risale al 1310, quando la chiesa viene citata nelle Rationes Decimarum Italicae[21].
Probabilmente la fondazione dell'edificio avvenne almeno nel sec. XIII e questo si può evincere dalle simbologie incise sul portale romanico, tra le quali spicca l'unica svastica lappone presente in Italia[22].
Pur essendo presenti diversi elementi tipici del romanico (come il portale laterale, un tempo principale), lo stile prevalente è quello barocco, dovuto ai massicci interventi di ristrutturazione compiuti nel 1770[14].
Chiesa madre di San Nicola di Mira
La chiesa di San Nicola di Mira è la chiesa madre del borgo di Carpino.
Posta nella parte più alta della collina carpinese, è situata nell'antico quartiere denominato La Terr[23].
Le prime notizie risalgono al 1678, anno di consacrazione in onore di san Nicola di Mira, con la donazione delle reliquie dei santi martiri Dionisio e Lelio[9].
All'edificio, situato appena fuori dal tracciato delle antiche mura, si accede tramite una scalinata a doppia rampa[9].
Lo stile richiama in molti elementi il barocco pugliese.
Chiesa di Santa Croce
La prima notizia è quella contenuta in un documento risalente al 1818[24], in cui viene documentata la presenza di Padre Gabriellantonio da San Giovanni Rotondo fin dal 1717.
Nella Mappa sullo stato della Chiesa parrocchiale del 1818, la chiesa di Santa Croce viene definita come chiesa rurale.
Fu costruita da Paolo Santoro, benestante di Carpino, che però non ultimò l'annessa casa per l'eremita, la cui costruzione si arrestò alle mura perimetrali.
Nella Chiesa di Santa Croce, fino al 1943, si celebrava la messa ogni venerdì ed il 3 maggio si festeggiava il giorno della Santa Croce. Nel dicembre del 1943, un fulmine demolì il tetto e danneggiò l'intero fabbricato. Nel 1944 si costituì un comitato per promuoverne la riparazione, ma le incomprensioni con l'arciprete del tempo impedirono che gli interventi necessari venissero realizzati. Si decise, quindi, di trasferire il Crocifisso nella Chiesa Madre e di abbandonare, per il momento, la chiesa. Negli anni ottanta-novanta venne ristrutturata e da allora viene utilizzata, occasionalmente, per cresime, comunioni e matrimoni.
La chiesa rurale di Sant'Anna venne costruita per consentire agli abitanti delle campagne di assistere alla messa mattutina[25].
La prima notizia risale a un documento del 1736, dove viene annoverata tra le chiese rurali e risulta affidata alla custodia di un eremita, per il quale era stata realizzata una abitazione annessa alla chiesa, presto abbandonata, e che risultava già parzialmente distrutta agli inizi del Novecento[25].
In seguito al primo crollo della copertura, l'edificio fu sottoposto a diversi interventi di restauro, che ne hanno, per fortuna, conservato l'aspetto originario. La semplice facciata in pietra bianca è ancora visibile; sulla parte alta del muro posteriore, un arco campanario sorregge una campana[25]. Su tale facciata sono presenti diversi elementi di simbologia sacra, tipici del Gargano.
Sull'unico altare in stile barocco, con colonne decorate da tralci di vite a spirale, campeggiava un bel quadro di fattura settecentesca raffigurante la Madonna col bambino e Sant'Anna, sottratto nel 1969.
Tale evento, unito alla distanza dal centro abitato, ha contribuito al suo progressivo abbandono, per cui, dopo un ulteriore crollo della copertura, appare allo stato di rudere[25].
Ex chiesa di Santa Maria de' Martiri (forse anche dei Martinelli)
Citata già in un documento del 1130[26], risulta ancora utilizzata nel 1680[27], mentre risulta diroccata in documento del 1728[28].
L'edificio è, quindi, uno dei più antichi della zona, ma ad oggi è irriconoscibile in quanto inglobato in un garage. Tuttavia le forme originali (e probabilmente anche la volta) sono rimasti quelli originali, fatta eccezione per un camino costruito successivamente, l'ingresso e la facciata totalmente modificati. Che la base della struttura sia quella originaria, è ancora dubbio[28].
La funzione della chiesa era la stessa di quella di Sant'Anna: permettere agli abitanti delle campagne di partecipare alla messa mattutina senza tornare in paese[28].
Chiese antiche scomparse
Dalla documentazione delle visite pastorali si evince che in passato esistevano anche le seguenti chiese:
Chiesa del Purgatorio
Chiesa di Sant'Antonio Abate
Chiesa di San Giorgio (oggi diroccata)
Chiesa di Santa Maria Coronata dagli Angeli (coincidente forse con quella di Santa Maria delle Grazie)
Chiesa di San Bernardino
Chiesa di Santa Lucia
Chiesa di San Vito
Chiesa di San Pietro
Chiesa di Sant'Elia
Chiesa di San Bartolomeo
Chiesa di San Salvatore
Inoltre esistono ancora oggi toponimi quali Sant'Elmo e Santa Barbara in alcune contrade che circondano il paese ma la presenza in passato di chiese intitolate a tali santi non è supportata da documentazione.
Architetture civili
Palazzo Baronale
La datazione all'origine dell'edificio è incerta, anche a causa dell'impossibilità di avere riferimenti cronologici basati sulla documentazione presente negli archivi comunali. Da un'analisi architettonica delle decorazioni e dei fregi è possibili, invece, collocare la costruzione di un edificio ex novo o la radicale ricostruzione di un edificio in epoca post-classica, nel periodo in cui la famiglia Varga-Cussagallo possedeva il feudo di Carpino (1700-1748)[29].
Con l'avvento del fascismo, il palazzo fu sede della Casa del Fascio. Successivamente fu sede dell'Opera nazionale maternità e infanzia, centro per i reduci di guerra e infine centrale SIP. La sua ultima destinazione aveva, a causa del massiccio utilizzo di cavi, portato la struttura ad una condizione di profondo degrado[29].
Il palazzo è stato recentemente restaurato ed ospita il Centro Culturale "Andrea Sacco"[29].
Architetture militari
Castello
Il castello di Carpino appare come una costruzione posta nella parte più alta del paese[10].
La sua torre, parte più visibile dell'originario impianto, è formata da una base piramidale quadrangolare, sovrastata da una costruzione cilindrica. Tra la torre ed il resto del castello si nota una differenza di epoca di costruzione. La torre, infatti, è anteriore rispetto al resto del castello e venne edificata in epoca normanna. Successivamente il castello venne ampliato ad opera degli Svevi[10].
Il punto più interessante della riserva è la faggeta di Coppa delle rose, ritenuta una delle più interessanti del Gargano[30].
Grazie al microclima della riserva, infatti, in quest'area i faggi crescono ad un'altitudine molto bassa (250 m s.l.m.) e sono, tra l'altro, caratterizzati da fusti alti (20-30 metri) e con diametri di 60-70 centimetri[30][31].
Grotte di Minutillo
Il complesso delle grotte di Minutillo è situato sul versante orientale della collina di Pastromele, dove sorge l'abitato di Carpino.
Utilizzato, in passato, anche come tufara, è costituito da 20 aperture di notevole interesse naturalistico ancora per lo più inesplorate.
Le cavità appaiono, comunque, scavate nel banco di calcarenite e sono riconoscibili elementi abitativi quali abitazioni, cisterne e scale oltre che vari dipinti, tutti probabilmente risalenti al Medioevo. Allo stato attuale il sito versa in avanzato stato di degrado[10].
Siti archeologici
Scavi archeologici nella piana di Carpino
Durante la costruzione della SS 89 verso la fine dell'Ottocento e la costruzione della Ferrovia San Severo-Peschici pochi decenni dopo e durante gli anni trenta, vennero ritrovati alcuni reperti e alcuni scheletri, ma fu solo nel 1953 che nella piana di Carpino (località Avicenna, Spineto e Fiumicello), il Ministero del Lavoro avviò scavi archeologici-scuola per ritrovare le tracce della città di Uria[32]. Nei pressi del vecchio casello ferroviario, venne rinvenuta un'antica costruzione del I secolo a.C. utilizzata fino all'epoca altomedievale (VII secolo d.C.) quando divenne luogo di sepoltura[33]. I reperti consistono, dunque, prevalentemente in monete, vetri, lucerne, ceramiche, utensili agricoli e oggetti preziosi. Nella stessa area vennero ritrovate una decina di tombe, complete di corredo funerario e scheletro[33].
Gli scavi si fermarono pochi mesi dopo, impedendo di portare alla luce l'intera struttura. Dai pochi elementi raccolti, però, è possibile dedurre che la villa non fosse all'interno di un tessuto urbano bensì in una zona periferica[33].
I reperti ritrovati furono inizialmente tenuti nel vecchio Comune di Cagnano Varano e negli ex ambulatori INAM (in attesa dell'istituzione di un Museo civico, mai più realizzato) per poi esser depositati negli anni sessanta presso il museo archeologico di Bari, dove sono rimasti a lungo inediti e ignorati. Le centinaia di reperti ritrovati si trovano sparsi in vari musei d'Italia tra i quali Foggia e Pisa[32].
Furono del tutto inutili i tentativi delle comunità locali di riappropriarsi dei reperti. Nell'area ora crescono ulivi e viti, per quanto la comunità locale abbia espresso continuamente la volontà di creare un parco archeologico per la valorizzazione dell'intera area[33].
Altro
Simbologia sacra
Nodo di Salomone e Svastica lappone
Sul vecchio portale della Chiesa di San Cirillo, oltre ad altri simboli più ricorrenti nell'area garganica, sono stati ritrovati[22]:
un Nodo di Salomone, a otto solchi, simile a quelli ritrovati a Monte Sant'Angelo e Manfredonia
una svastica lappone, conosciuta come Tursaansydän (o Mursunsydän, cioè Cuore di Tricheco), si tratta di un simbolo conosciuto in Finlandia, specialmente nella parte settentrionale occupata dai Sami (Lapponi), risalente ad un periodo probabilmente anteriore al Neolitico.
In tali luoghi veniva usata per decorare edifici e oggetti fino al XVIII secolo, quando venne sostituita da una svastica semplice.
Il ritrovamento del simbolo da parte del Team Archeo-speleologico ARGOD è stato accolto dall'università di Helsinki con cautela, in quanto sarebbe il primo ritrovamento di tale simbolo non solo al di fuori, ma anche molto lontano dalla Lapponia. Sicuramente una considerazione è fuori ogni dubbio: il simbolo è estremamente raro, anche su scala mondiale, e sconosciuto.
Piazze
Piazza del Popolo, la piazza principale del paese, caratterizzata da una simmetria. Le notizie più antiche risalgono ad una delibera del consiglio comunale del 1º ottobre 1867 per la sistemazione della piazza e delle strade circostante per renderle carrozzabili e ad una del 16 settembre 1927 quando venne lastricata con pietra locale, mentre per le strade circostanti venne usato il sistema a breccioni;
Piazza San Cirillo, sita accanto alla omonima chiesa e da cui è possibile osservare la sottostante Piazza del Popolo. Nella parte centrale è presente un monumento dedicato a Padre Pio
Presso il palazzo baronale, il centro culturale Andrea Sacco è stato inaugurato nel 2010.
Al suo interno è presente una mostra. di strumenti musicali tradizionali e riproduzioni fedeli del castello di Carpino e della grotta di San Michele in miniatura[36]. Sono, inoltre, esposti due bassorilievi raffiguranti Andrea Sacco, cantante e musicista carpinese[36].
Il centro ospiterà, inoltre, la biblioteca comunale ed è sede dell'associazione culturale Carpino Folk Festival.
A Carpino è presente una biblioteca, gestita dal comune, che ha sede presso il Palazzo Baronale. Tale biblioteca fa parte sistema della biblioteca provinciale La Magna Capitana[37]
Carpino è un paese noto nell'ambito dell'etnomusicologia perché la musica tradizionale popolare, di origini antichissime[senza fonte], si è conservata fino ad oggi, grazie soprattutto all'opera dei suonatori di chitarra battente.
Gli stili musicali prevalenti tra i suonatori di Carpino vengono individuati con i nomi delle località limitrofe: Montanara, Rodianella, Viestesana.
Cucina
Prodotti tipici
I prodotti tipici di Carpino sono quelli più diffusi nell'area del Gargano settentrionale.
La fava di Carpino, di dimensione medio-piccola, è caratterizzata da una fossetta nella parte inferiore, è verde al momento della raccolta e diventa di color sabbia ad essiccazione avvenuta[39].
La raccolta avviene tra i mesi di Giugno e Luglio quando le piantine assumono un colore giallastro. Si falciano a mano e si legano in covoni, detti manocchi, che seccano sul campo[39].
A fine luglio si separano le fave dalla paglia utilizzando un forcone e poi si lanciano in aria per eliminare le particelle più piccole e leggere grazie alla brezza[39].
La sua consistenza morbida le permette di essere utilizzata in vari modi. Generalmente si cuoce su pignatte in terracotta a fuoco lento[39].
Per la Fava di Carpino è attivo un presidio Slow Food per tutelarne le modalità tradizionali di coltivazione ed incentivarne la produzione[39].
Piatti tipici
Le preparazioni provengono soprattutto da usanze contadine, povere, naturali.
Data la sua particolare collocazione geografica a Carpino viene adoperata una grande varietà di verdure di stagione, dalla cima di rapa al cavolo verde, al cardo, ai peperoni, alle melanzane, ai carciofi, tutti i legumi, dai fagioli alle lenticchie alle cicerchie e alle fave, oltre a prodotti provenienti dal mare, dal lago e dal bosco.
I piatti tipici carpinesi sono:
Roto di Carpino, a base di agnello e patate cotti al forno
Purea di fave
Orecchiette con le cime di rapa
Pignata di fave e cipolla cruda alla carpinese
Zuppa di Carpino, con fave, zucca e patate
Minestra verde di Carpino, con carne e verdure miste
Eventi
Carpino Folk Festival
Nel 1996 avviene la prima edizione del Carpino Folk Festival, il festival della musica popolare e delle sue contaminazioni, che da allora si svolge annualmente nella prima decade di agosto.
Palio di San Rocco
Le origini di questa antica tradizione risalgono alla seconda metà del XIX secolo, anche se i primi documenti ritrovati al palazzo di città fanno riferimento al 1909. Da allora il palio di San Rocco è una delle attrattive più in voga dell'estate carpinese ma, sin dagli albori, quest'antica manifestazione si svolgeva in onore di ogni festività religiosa del paese, cambiando diverse volte anche il classico tracciato del palio. Questa tradizionale competizione a cavallo si svolge annualmente in uno dei giorni che seguono le celebrazioni del Santo patrono, ossia dopo il 16 agosto.
Geografia antropica
Urbanistica
Posto su una collinetta a 147 m s.l.m., il centro storico rappresenta un tipico esempio di architettura garganica e, più in generale, mediterranea[8].
È costituito da case distribuite su un reticolato intricato di piccoli vicoli intervallati da scalinate, caratteristici poggioli detti Mugnale, balconi a ballatoio su cui si usava trascorrere del tempo all'aperto[14].
Economia
L'attività economica principale è l'agricoltura, in particolare la coltivazione di ortaggi e olive. Carpino è "Città dell'Olio" e produce circa 25.000 quintali di olio extravergiine di oliva di alta qualità[9].
La coltivazione delle fave la cui varietà autoctona (più piccola e leggermente più dolce) gode del presidio del Parco Nazionale del Gargano.
L'allevamento, un tempo molto sviluppato, ora è essenzialmente costituito da ovini, si cerca di incrementare l'allevamento dei bovini. Particolare è l'allevamento delle vacche Podoliche, una razza di origine ucraina introdotta con l'invasione dei Barbari.
Di valore i manufatti lavorati all'antico telaio che vengono ancora usati dalle donne del paese riproducendo i disegni caratteristici e i colori usati sin dai tempi dei saraceni, certamente si tesseva già nella villa romana di Avicenna. Nel 1866 esistevano a Carpino più di 200 telai.[senza fonte]
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
^«Intanto il male è serio — scrive preoccupato —, e minaccia qualche crisi sanguinosa, che può prevenirsi solo con energici e pronti provvedimenti; […]. A parere mio la truppa non manca nel Gargano; ma se a questa si unisse la Guardia Nazionale, posta in movimento da energiche disposizioni superiori sarebbe sufficiente a distruggere il brigantaggio, purché fosse ben diretta coll'unità del Comando e coll'attività ed energia di tutti gli impiegati. Quindi io proporrei di mobilizzare in tutti i comuni del Gargano almeno dugento guardie nazionali colla diaria di carlini sei a ciascuno di essi, e di carlini dodici agli uffiziali. Questi con altri cinquecento di truppa regolare dovrebbero essere comandati da un'uffiziale superiore energico e con poteri eccezionali, e situarsi continuamente in tutti i punti fino alla completa distruzione dei briganti. Nel contempo dovrebbero tutti gl'impiegati prestarsi sotto la più stretta responsabilità a dare le notizie convenienti alla forza per regolare i suoi movimenti. Ho detto che alla Guardia Nazionale deve darsi la diaria di carlini sei per avere così dei volontari, ed atti alle armi, perché nell'attuale scoraggiamento e disubbidienza della Guardia Nazionale non può sperarsi un servizio per turno. Il danaro per le diarie potrebbe darsi da ciascun comune, o con una tassa da farsi a carico dei proprietari di tutto il Gargano, i quali potrebbero esser contenti sicuramente di perdere uno per guadagnarne cento, ed anche la vita, che è in gran pericolo.
Questo è il mio avviso, che credo concludente. Se pii Ella crederà di potersi servire della sola forza militare, la prego disporre, che subito si mettesse in movimento con un comando regolare ed unico, e con attiva corrispondenza con tutti gli altri impiegati. Bisogna però far subito e con sollecitudine. Dopo di tutte le operazioni della forza dovrebbe essere questo comune, posto al centro del gargano, si anche perché fornito di vantaggiose e sicure posizioni.» (D'Addetta)
^Carpino, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 25 marzo 2023.
^n. 64: "Frater Franciscus procurator ecclesiae S. Tirilli de Casali Caprili tar. II gr. VIII". È palese che l'errore di trascrizione della t.
^ Casimiro Romano, Memorie istoriche della chiesa e convento di S. Maria in Araceli di Roma, Rocco, 1736, pp. 490-491, ISBN non esistente.
«'Incominciò per tanto il p. Gabbaiellantonìo a predicare più coll'esempio che colle parole: e per verità il tenor, che menò sino agli ultimi periodi dei giorni suoi, fu un mezzo efficacissimo per instillare negli animi delle sue pecorelle l'abborrimento del vizio, e l'amore della virtù. Ogni notte soleva portarsi alla chiesa di S. Croce, lontana 200 passi in circa da Carpino; e quivi lungamente si tratteneva in sante meditazioni alle quali succedevano asprissime discipline contestate anche dopo la morte sua dal pavimento asperso di sangue'»
Leonarda Crisetti, Donne garganiche, in Microstorie, 2010. URL consultato il 17 agosto 2012.
Leonarda Crisetti, Il brigantaggio a Carpino (FG), in Microstorie, 2011. URL consultato il 31 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
Andrea Grana, Team archeo-speleologico ARGOD, Svastica lappone a Carpino (FG), in Runa Bianca, Perledo. URL consultato il 3 maggio 2013.
Rzut młotem Jurego Szajunoua Rzut młotem – jedna z technicznych konkurencji lekkoatletycznych, polegająca na rzucie kulą, do której przymocowana jest stalowa linka zakończona uchwytem. Zawodnik wykonuje rzut z koła o średnicy 2,135 m, otoczonego siatką ochronną. Kobiety rzucają młotem o wadze 4 kg (juniorki młodsze 3 kg[1]), mężczyźni – 7,26 kg, młodzicy (do 15 lat) – 5 kg, juniorzy młodsi (16-17 lat) – 5 kg, juniorzy starsi (18-19 lat) – 6...
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International cricket tournament Cricket series2023 Nepal Tri-Nation SeriesPart of 2019–2023 ICC Cricket World Cup League 2Date9–16 March 2023LocationNepalTeams Nepal Papua New Guinea United Arab EmiratesCaptainsRohit Paudel Assad Vala Muhammad WaseemMost runsAasif Sheikh (163) Assad Vala (127) Muhammad Waseem (224)Most wicketsSandeep Lamichhane (12) Riley Hekure (8) Aayan Afzal Khan (7)← UAE 2023 → The 2023 Nepal Tri-Nation Series was the 21st, and last, ...
2018 documentary by Matt Tyrnauer This article is about the documentary film. For the drama film about Studio 54, see 54 (film). Studio 54Promotional posterDirected byMatt TyrnauerProduced by Matt Tyrnauer John Battsek Corey Reeser StarringIan SchragerSteve RubellCinematographyTom HurwitzMusic byLorne BalfeRelease dateOctober 5, 2018CountryUnited StatesLanguageEnglish Studio 54 is a 2018 American documentary film directed by Matt Tyrnauer. Overview A documentary about the Studio 54 discothequ...
2005 American filmSierra Leone's Refugee All StarsFilm posterDirected byZach NilesBanker WhiteWritten byJim BruceZach NilesBanker WhiteProduced bySteve BingJim BruceIce CubeShelley LazarZach NilesBanker WhiteCinematographyChris JenkinsAndy MitchellBanker WhiteEdited byJim BruceBanker WhiteRelease date November 2005 (2005-11) (AFI Film Fest) CountryUnited States Sierra Leone's Refugee All Stars is a documentary film about the musical band of the same name composed entirely of ref...
Im Tae-kyung임태경Background informationBorn (1973-07-04) July 4, 1973 (age 50)SeoulGenrescrossover, musical[1]Years active2001–presentWebsiteimtk.co.kr Im Tae-kyungHangul임태경Hanja任兌卿Revised RomanizationIm Tae-gyeongMcCune–ReischauerYim T'ae-kyŏng Im Tae-Kyung (Hangul: 임태경; born July 4, 1973), sometimes credited as Lim Tae-kyung, Im Tae-kyeong, or Lim Tae-kyeong,[2] is a South Korean musical actor, television actor, and crossover tenor.[1]...
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PT Asuransi MSIG IndonesiaJenisJasa keuanganDidirikan1975; 48 tahun lalu (1975)Kantorpusat Jakarta, IndonesiaTokohkunciTsutomu Aoki Presiden DirekturSitus webwww.msig.co.id Asuransi MSIG Indonesia adalah perusahaan asuransi umum yang berdiri sejak tahun 1975 dan berkantor pusat di Jakarta. Perusahaan awalnya bernama Asuransi Insido Taisho, yang merupakan usaha patungan antara Taisho Marine and Fire Insurance dan Maskapai Asuransi Indonesia. Kemudian, pada tahun 1996, perusahaan berganti ...
КоммунаАнгуленAngoulins Герб 46°06′18″ с. ш. 1°06′31″ з. д.HGЯO Страна Франция Регион Пуату — Шаранта Департамент Шаранта Приморская Кантон Эйтре История и география Площадь 7,86 км²[1] Высота центра 4 м Часовой пояс UTC+1:00, летом UTC+2:00 Население Население 3739 ч...
2022 studio album by Eddie VedderEarthlingStudio album by Eddie VedderReleasedFebruary 11, 2022Length47:57Label Republic Seattle Surf ProducerAndrew WattEddie Vedder chronology Ukulele Songs(2011) Earthling(2022) Singles from Earthling Long WayReleased: September 8, 2021 The HavesReleased: November 18, 2021 Brother the CloudReleased: January 14, 2022 InvincibleReleased: May 9, 2022[1] Earthling is the third solo studio album by American singer-songwriter Eddie Vedder.[2 ...
Association football club in England For the club originally known as Biggleswade F.C., see Biggleswade Town F.C. Football clubBiggleswadeFull nameBiggleswade Football ClubNickname(s)FCFounded2016GroundThe Eyrie, CardingtonCapacity3,000 (300 seated)[1]ChairmanJeremy ReynoldsManagerDave Northfield and Mark InskipLeagueSouthern League Division One Central2022–23Southern League Division One Central, 2nd of 19WebsiteClub website Biggleswade Football Club is a football club based in Bigg...