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Origini del nome
Il nome di Canneto deriva dal latino canna palustre, da cui cannetum.[5]
Storia
Nel Medioevo Canneto fu conteso più volte tra i signori di Brescia, Milano, Cremona e Mantova. Passò definitivamente sotto i Gonzaga di Mantova, che nel 1508 riedificarono il borgo con il marchese Francesco II.[6]
Lo stemma del comune di Canneto sull'Oglio è stato riconosciuto con decreto del capo del governo dell'8 settembre 1942.[9]
«D'azzurro, alla torre alla ghibellina, aperta e finestrata di nero, sulla campagna di verde, accostata da due canne fogliate di verde. Ornamenti esteriori da Città»
Il gonfalone, concesso con regio decreto del 21 giugno 1942[9] è un drappo di azzurro.
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Economia
La principale attività del paese è la produzione vivaistica di piante a foglia larga, a cui è destinata buona parte dei terreni agricoli comunali.
La produzione vivaistica già nell'ultimo decennio del XIX sec. occupava la sponda sinistra del fiume Oglio per circa 3 Km, in terreni costituiti di sabbie finissime o misti a sabbie ed in golena del vicino fiume Chiese. Questi vivai occupavano complessivamente più di 120 ettari di superficie appartenenti a circa 50 proprietari che oltre a condurre direttamente i terreni, ne cedevano parzialmente a fittavoli e mezzadri.[11]
Attualmente[quando?] a Canneto sull'Oglio e nei comuni confinanti si è venuto a costituire il "Distretto Vivaistico Cannetese" che, su terreni estesi circa 2.500 ettari, produce una fatturato annuo intorno ai 150 milioni di euro.
Negli ultimi decenni del XX secolo Canneto sull'Oglio era conosciuto per essere sede del distretto industriale del giocattolo. Tra le altre aziende fino agli anni duemila era attiva la Furga, una fabbrica che produceva inizialmente ceramiche, riconvertitasi alla produzione di bambole. Di tale produzione divenne un marchio di livello internazionale, fino a quando fu assorbita dalla Grazioli e successivamente cessò l'attività nel 2005.
Questo passato industriale è testimoniato dalla "Collezione del giocattolo Giulio Superti Furga", nata nel 1984 e conservata in stanze del Palazzo Municipale. In seguito a successive ulteriori donazioni e prestiti la collezione fu esposta dal 1994 nel Museo civico di Canneto sull'Oglio.
Il 25 settembre 2021 ha cominciato a produrre energia elettrica un mini impianto idroelettrico voluto dal Consorzio di bonifica Garda Chiese che sfrutta il dislivello esistente nel sistema idrico che si getta nell'alveo del fiume Oglio. L'opera ha anche una valenza storica in quanto ha riattivato un vecchio mulino che fu utilizzato a partire dal 1898 per produrre energia, anche per la pubblica illuminazione, su progetto e impulso di Hermann Einstein, padre di Albert Einstein.[12]
^ A. V, I VIVAI DI CANNETO SULL'OGLIO IN PROVINCIA DI MANTOVA, in Bullettino della R. Società Toscana di Orticultura,, vol. 10, n. 12, Firenza, Dipartimento Di Scienze Delle Produzioni Vegetali, Del Suolo E Dell'Ambiente
Agroforestale – DiPSA – University of Florence, dicembre 1895, pp. 355-356. URL consultato il 1º febbraio 2022.