La cannuccia di palude (Phragmites australis (Cav.) Trin. ex Steud., 1841) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Poacee.[2]
Esistono diversi ceppi di cannuccia di palude, che si sono evoluti indipendentemente nel corso di migliaia di anni[3]. Dall'inizio del ventesimo secolo, abbiamo assistito, in Nord America, ad un'invasione criptica da parte di uno o più ceppi di origine eurasiatica[4], in particolare lungo i bordi stradali[5].
Descrizione
Presenta un culmo eretto, di circa 2 m, può raggiungere anche i 4-6 metri di altezza in condizioni di fertilità. Le foglie, sono ampie e laminari, lunghe da 15 a 60 cm, larghe 1 – 6 cm, glabre, verdi o glauche. All'apice del fusto è presente una pannocchia di colore bianco o violaceo, lunga fino a 40 centimetri. L'infiorescenza è tipicamente bianco-lanosa. L'apparato radicale è sommerso, così come gli stoloni; la parte epigea fuoriesce dall'acqua. Germoglia a marzo e fiorisce a luglio.
Distribuzione e habitat
La specie ha una distribuzione cosmopolita, sembra essere nativa dell'Eurasia ma è diffusa in ogni continente eccetto l'Antartide. In Italia è presente in tutte le regioni ad esclusione di Friuli e Veneto[6].
Si sviluppa in densi canneti in prossimità di paludi e aree umide, sulle sponde di laghi, stagni, fossati e in terreni incolti bagnati; tollera un moderato livello di salinità.
Tassonomia
Sono note le seguenti sottospecie:[2]
- Phragmites australis subsp. australis
- Phragmites australis subsp. americanus Saltonst., P.M.Peterson & Soreng
- Phragmites australis subsp. berlandieri (E.Fourn.) Saltonst. & Hauber
- Phragmites australis subsp. isiacus (Arcang.) ined.
Usi
I giovani germogli sono commestibili; i fusti e le foglie servono ancor oggi per fare tetti di paglia, stuoie, graticci e cesti.
Note
- ^ (EN) Lansdown, R.V. & Diop, F.N. 2020, Phragmites australis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 18 agosto 2024.
- ^ a b (EN) Phragmites australis, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 18 agosto 2024.
- ^ (EN) Kristin Saltonstall, Cryptic invasion by a non-native genotype of the common reed, Phragmites australis, into North America, in Proceedings of the National Academy of Sciences, vol. 99, n. 4, 19 febbraio 2002, pp. 2445–2449, DOI:10.1073/pnas.032477999. URL consultato il 17 febbraio 2021.
- ^ (EN) Laura A. Meyerson e James T. Cronin, Evidence for multiple introductions of Phragmites australis to North America: detection of a new non-native haplotype, in Biological Invasions, vol. 15, n. 12, 1º dicembre 2013, pp. 2605–2608, DOI:10.1007/s10530-013-0491-2. URL consultato il 17 febbraio 2021.
- ^ (EN) Yvon Jodoin, Claude Lavoie e Paul Villeneuve, Highways as corridors and habitats for the invasive common reed Phragmites australis in Quebec, Canada, in Journal of Applied Ecology, vol. 45, n. 2, 2008-04, pp. 459–466, DOI:10.1111/j.1365-2664.2007.01362.x. URL consultato il 17 febbraio 2021.
- ^ F. Bartolucci, L. Peruzzi e G. Galasso, An updated checklist of the vascular flora native to Italy, in Plant Biosystems - An International Journal Dealing with all Aspects of Plant Biology, vol. 152, n. 2, 4 marzo 2018, pp. 179–303, DOI:10.1080/11263504.2017.1419996. URL consultato il 17 febbraio 2021.
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