I campionati italiani di società di atletica leggera sono un insieme di tornei nazionali organizzati annualmente dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera dal 1931[1], che assegna, ad una società di atletica leggera, lo scudetto di campione d'Italia di società.
Al contrario della manifestazioni individuali dove gli atleti competono per il risultato individuale, nei campionati di società ad ogni risultato del singolo atleta viene assegnato un punteggio che contribuisce alla classifica della rispettiva squadra nel campionato.
Nei mesi di maggio e giugno viene organizzata una manifestazione a carattere regionale, suddivisa in più fasi, che comporta lo stilamento di classifica nazionale a punti di tutte le squadre a base regionale. Per poter ambire ad un posto nelle finali nazionali, le società devono seguire determinate regole, come la copertura di un prefissato numero di gare durante le fasi regionali.
Le finali di campionato si svolgono in due giornate gara nel mese di giugno, ma fino al 2017 venivano disputate in settembre. La composizione delle finali nazionali, che ha subito diverse variazioni nel corso degli anni, è attualmente organizzata in quattro livelli, ciascuno dei quali ospita dodici squadre, in base alle classifiche stilate alla fine delle fasi regionali.[2] Le divisioni vengono così denominate:
La massima serie è denominata A Oro e costituisce la più importante manifestazione di atletica per squadre in Italia. La società che ottiene più punti al termine della manifestazione si classifica prima e ottiene il titolo di campione d'Italia contraddistinto dal classico scudetto da apporre sulle maglie per l'anno successivo. Dall'anno 2008 le squadre militari militano in una competizione separata denominata Coppa Italia, a cui partecipano insieme alle società civili.[3]
Al termine delle finali si attua un meccanismo di promozione-retrocessione per il quale le ultime quattro squadre classificate retrocedono in A Argento, mentre le prime quattro classificate di quest'ultima approdano in A Oro. Il medesimo procedimento si applica a tutte le varie divisioni di campionato. Questo meccanismo è possibile se durante le fasi regionali dell'anno successivo le squadre potenzialmente promosse riescono a confermare un determinato punteggio, diverso per ogni divisione. Qualora una potenziale neo-promossa non riesca a confermare tale punteggio, la migliore delle squadre che devono retrocedere, permane nella divisione in cui era.
Dal 2008 la FIDAL ha deciso di riformare i campionati di società inibendo la partecipazione dei gruppi sportivi militari. I gruppi sportivi militari danno comunque liberatoria ai propri atleti di gareggiarvi con le loro rispettive società civili.[4]