Oltre a un'intensa attività come musicista di studio alla batteria e alle percussioni, svolta con numerosi interpreti del panorama musicale italiano, Bergonzi si distingue anche per il suo lavoro in ambiti musicali come l'arrangiamento, la composizione e la programmazione. Ha ottenuto visibilità internazionale grazie alla causa per plagio vinta, con sentenza definitiva della Cassazione (2016), contro il cantante statunitense Prince.[1]
Biografia
È figlio del batterista[2] e percussionista Renzo Bergonzi[3][4][5] che lo introduce in giovanissima età nell'ambiente musicale milanese, dove grazie a numerose collaborazioni dal vivo e in studio di registrazione (Mina, Bruno Aragosti, Edmonda Aldini, Barimar, Maria Sole, e altri) è un apprezzato strumentista.
Nel 1978 ha partecipato, come batterista del corpo di ballo della Rai, alla realizzazione di Macario Più, un programma televisivo trasmesso da Rai 1 e condotto dall'attore Erminio Macario. Ha poi fatto parte del gruppo Beppe Starnazza e i Vortici,[9] lanciato dalla trasmissione TV Mister Fantasy.
Dopo varie collaborazioni dal vivo e in studio con diversi artisti, nel 1984 ha formato, con il musicista e cantante inglese Michael Logan, il gruppo Dhuo,[10] che ha partecipato al Festival di Sanremo 1984 nella categoria "Nuove Proposte" arrivando in finale[11]. Ha poi realizzato l'album Overflow, pubblicato in Italia con l'etichetta CGD, in Germania con Barclay, in Francia e in USA con Sire,[N 1] e in Giappone King Records. Sempre nel 1984, come Dhuo, ha ideato e pubblicato il primo CV Disc (Computer Vision Disc) Rome By Night.[N 2]
Nel 1992 è stato assunto dalla Sony/ATV Music Publishing Italy con il ruolo di creative manager[12] e in questo ruolo ha collaborato con artisti prodotti o distribuiti dalla Sony, tra cui Luciano Pavarotti.[N 3]
Nel 1995 Bergonzi e Michele Vicino hanno citato Prince per plagio. Dopo una pronuncia sfavorevole in primo grado nel 2003, la corte d'appello di Roma ha sentenziato, il 5 dicembre 2007 che la canzone The Most Beautiful Girl in the World, pubblicata nel 1993, costituisce plagio di Takin' Me to Paradise, pubblicata nel 1983 da Bergonzi e Vicino. La condanna viene confermata dalla Corte di Cassazione a maggio 2015.[1][13]
^Bruno Bergonzi, nell'intervista che ha rilasciato a Lorenzo Bergamini (mensile Tutto Musica, luglio 1984), ha descritto questo primo sistema - con utilizzo di un computer Sinclair ZX Spectrum di un registratore e di un giradischi - per vedere un video e in contemporanea udire una musica. Questo sistema è stato messo a punto da Bergonzi e da Logan, per la prima (e unica) volta, per il brano Rome By Night. Spiega Bergonzi nell'intervista - il sistema serve a sfruttare il disco non solo come mezzo di comunicazione musicale, ma anche come video. [...] Nel disco è inciso un programma che dura quanto il brano musicale. Occorre pertanto posizionare la testina del giradischi sull'ultima traccia del disco. [...] Contemporaneamente una cassetta deve essere introdotta nel registratore [e il suo contenuto trasferito al computer]. Per sintonizzare l'invio del video clip basta aspettare la prima battuta di batteria del "Rome By Night". In quell'attimo dovete premere un tasto del computer e sullo schermo compariranno le prime immagini computerizzate del video.
^Per la realizzazione dei due brani Notte 'e piscatore (M. Morante) e Ave Maria (L. Pavarotti - V. Benvenuti), contenuti nell'album Pavarotti & Friends 2º (London Classic).
^ Giorgio Strehler, Le storia della bambola abbandonata, su Archivio Piccolo Teatro Milano. URL consultato il 15 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2019).
^Registrazione audio/video dello spettacoloː La storia della bambola abbandonata: spettacolo per bambini e per grandi di Giorgio Strehler da Bertolt Brecht e Alfonso Sastre / regia Giorgio Strehler, regista collaboratore per la ripresa televisiva Carlo Battistoni; scene e costumi Luciano Damiani; musiche Fiorenzo Carpi; movimenti mimici Marise Flach, Milano, Fonit Cetra, 1997, SBNDDS1020494.
^Intervista di Elia Perboni a Bruno Bergonzi, in Rockstar, marzo 1984.
«Rockstar: "Dal punto di vista sonoro che elementi sono concentrati nel prodotto Dhuo?" Bergonzi: "Dhuo fonde le esperienze accumulate da noi in questi anni al servizio di altri artisti, gli insegnamenti che questi ultimi ci hanno offerto nel corso delle sedute in sala d'incisione, oppure durante le tournée dal vivo."»
^Le sonorità contemporanee dei Dhuo sono in finale con merito. La loro "Walkin'" è l'ultimo motivo in concorso al Festival cantato in lingua inglese. Vedi: Eddy Anselmi, p.345.
^Vedi articolo redazionale Jingle in sordina, sul mensile Strategia, luglio/agosto 1994, sullo staff dirigenziale della Sony Music Publishing, allora composto dal managing director Chuck Rolando e dai suoi più stretti collaboratoriː Giovanna Giraudo, Anna Magno e Bruno Bergonzi.
^Intervista di Riccardo Rinetti ad Antonello Venditti, in Ciao 2001, luglio 1980.
«Ciao 2001: "Rispetto alla tournée di cinque mesi fa hai dato un'impronta più marcata alla ritmica. Anche i brani più vecchi ed intimisti sono diventati trascinanti." Antonello Venditti: "Buona parte del merito va attribuito a Bruno Bergonzi, un batterista grintosissimo che ha preso il posto di Marcello Vento. Ho voluto recuperare canzoni che avevo lasciato un po’ da parte rifacendo tutti gli arrangiamenti"»
Bibliografia
Eddy Anselmi, Festival di Sanremo: almanacco illustrato della canzone italiana, Modena, Panini, 2009, p. 345, SBNUFE0916581.