La famiglia di Coleman era originaria di Paris, nel Kentucky, e si trasferì a Cincinnati nel 1909. Il giovane Bill iniziò a suonare nel gruppo del trombonistaJ. C. Higginbotham col clarinetto e il sax ma in breve scelse come strumento d'elezione la tromba e presto il suo stile venne influenzato dal trombettista Theodore Carpenter. Il suo esordio avvenne così in gruppi di Cincinnati poi, a partire dal 1927, iniziò le tournée arrivando anche a New York. Qui si unì alla banda di Cecil Scott e all'orchestra di Luis Russell con la quale tenne la sua prima sessione di registrazione, nel 1929.[1] A New York ebbe anche l'occasione di suonare nella famosa Savoy Ballroom di Harlem.
Arrivò in Europa con l'orchestra di Lucky Millinder attorno al 1933. Tornò a Cincinnati poi nuovamente in Europa dove, a Parigi, tenne una sessione di registrazione con Django Reinhardt.[2] Nel 1936 andò a Bombay, in India, poi di nuovo a Parigi.
Nel 1948, dopo la fine della seconda guerra mondiale, tornò in Francia spinto dalla segregazione razziale presente in quel periodo negli Stati Uniti e continuò a viaggiare e a suonare nei jazz club, ai festival e nelle manifestazioni che si tenevano in varie parti del mondo.
1950: Bill Coleman per la prima volta in Italia
Nel 1950, quando nella Versilia imperversava la vita notturna nei locali, Bill Coleman arrivò in Italia per la prima volta. Proprio a Viareggio, al Politeama, si decise di organizzare una jam session che fu un grande successo e rimase memorabile. Il 18 agosto 1950 dalle ore 01:00 fino alle ore 09:00 del mattino Bill Coleman si esibì suonando la tromba insieme a Fred Parker al sax tenore e ai musicisti italiani Luciano Maraviglia al pianoforte, Franchino Camporeale alla batteria, Leopoldo Cepparello al contrabbasso e Henghel Gualdi al clarinetto, iniziando con The Sheik of Araby. La jam session vide l’alternarsi e l’aggiungersi di vari musicisti: Enzo Ceragioli, Dante Vignali e Amarino Camicioli al pianoforte, Flavio Ambrosetti al sax contralto, Libero Citi al trombone, Bruno Aragosti alla fisarmonica, Marino Peruzzi al sax tenore e clarino, Aldo Valleroni alla tromba, Alfredo Labardi al sax tenore e violino e Coppoli al contrabbasso. L'entusiasmo dei musicisti era tale che la musica fu interrotta al mattino dall’arrivo del personale delle pulizie.[3]
Seguirono altre esibizioni di Bill Coleman in Italia, in cui fu accompagnato, oltre che da Fred Palmer, da alcuni musicisti italiani, alcuni dei quali avevano partecipato alla jam session viareggina.
A partire dalla fine degli anni sessanta, oltre alla sua consueta attività con concerti e tournée che si tenevano specialmente in Europa e segnatamente in Francia, intraprese anche un'azione di promozione ed insegnamento dello swing e della musica jazz in genere.[9]
Bill Coleman si spense a settantasette anni di età a Tolosa in un ospedale privato specializzato in malattie cardiache e respiratorie il 24 agosto 1981.[10]
^Lino Patruno, Bill Coleman in Milan, su jazzmeblues.it, JazzmeBlues. URL consultato l'11 maggio 2019 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2012).