Biblioteca di Studio Uno è una serie televisiva antologica trasmessa sul Programma Nazionale della Rai in otto puntate, della durata di circa sessanta/ottanta minuti, fra il 15 febbraio e il 18 aprile 1964.
Spin off di Studio Uno
Il programma, girato in bianco e nero, e coreografato da Gino Landi (primi ballerini Paolo Gozlino ed Elena Sedlak), costituiva una sorta di spin off del varietà del sabato sera Studio Uno e, come quello, era programmato nella serata che, negli anni sessanta veniva tradizionalmente dedicata dall'allora Programma Nazionale all'intrattenimento leggero.
Protagonisti della trasmissione - a metà strada fra il varietà, appunto, l'operetta e la fiction televisiva - erano i componenti del Quartetto Cetra che venivano affiancati, volta per volta, da celebri attori di teatro e di cinema (fra gli altri Gino Cervi, Alberto Lupo, Paolo Panelli, Walter Chiari, Sandra Mondaini e Gino Bramieri) impegnati nella parodia di note opere della letteratura, molte delle quali oggetto successivamente di riduzioni in sceneggiato televisivo. Fra gli interpreti fissi vi era l'attrice Grazia Maria Spina nel ruolo della dicitrice che apriva e chiudeva ogni trasmissione.
Autori dei testi erano i medesimi di Studio Uno - il regista Antonello Falqui, Guido Sacerdote, Dino Verde e gli stessi Cetra; la direzione musicale era affidata al maestro Bruno Canfora.[1]
Era prevista anche una puntata con la parodia de I promessi sposi, che non venne realizzata per il veto della Rai, la quale non voleva danneggiare lo sceneggiato che Sandro Bolchi stava realizzando in quel periodo.[2] Soltanto nel 1985 i Cetra avrebbero portato a termine la parodia del testo manzoniano, in occasione del varietà televisivo Al Paradise, sempre diretto da Antonello Falqui.
Varietà in versione kolossal
Si trattava - in accordo con quanto riporta l'Enciclopedia della televisione[3] - del primo esperimento di "rivista in versione kolossal" della televisione italiana. Mastodontico era, infatti, l'impiego di attori e strutture scenografiche interne allo Studio 1 di via Teulada, a Roma: centosessanta fra attori e cantanti oltre a millecinquecento comparse e quattrocento canzoni appositamente riadattate nel testo in funzione degli sketch che costituivano l'ossatura del programma.
Gli adattamenti erano caratterizzati dal perfetto rispetto della metrica e dalle soluzioni più fantasiose: a titolo di esempio si ricorda Nilla Pizzi che interpretando la Regina Anna nella parodia dei Tre moschettieri cantava «Son qui - trattengo il mio respir - e piango sulla federa...» anziché «Son qui - tra le tue braccia amor - avvinta come l'edera» dalla nota canzone L'edera, portata al successo proprio dalla Pizzi.
Un analogo procedimento sarà poi adottato da altri artisti della televisione, come ad esempio il Trio (Massimo Lopez-Tullio Solenghi-Anna Marchesini) nella versione riveduta e corretta della manzoniana I promessi sposi e da Marco Columbro e Lorella Cuccarini per un segmento delle edizioni di Buona Domenica da loro condotte, andate in onda tra il 1991 ed il 1993.
Le parodie
Questi i titoli delle parodie portate sul piccolo schermo e la composizione dei cast (Grazia Maria Spina appare in tutte le puntate nel ruolo della dicitrice):
Note
- ^ Scheda Archiviato il 6 ottobre 2008 in Internet Archive. su Teche Rai
- ^ Virgilio Savona, Gli indimenticabili Cetra, Sperling & Kupfer Editori, 1992
- ^ A. Grasso (a cura di), Enciclopedia della televisione, Garzanti, 2008
Collegamenti esterni