Presentato in un periodo di particolare espansione del settore dei ciclomotori e in contemporanea ad una versione da motocross con cui condivideva buona parte della meccanica, montava un motore monocilindrico a due tempi da 49 cm³ di produzione interna della casa. Le prestazioni erano quelle previste dal codice della strada del periodo[1].
Si confrontava, sul mercato delle moto da turismo stradale (da cui la lettera "T" nella sigla) utilizzabili anche in assenza di patente, con analoghi ciclomotori prodotti da Gilera e Fantic Motor.
Dotato di un cambio a 5 rapporti, tra le sue particolarità c'è la presenza del comando dello stesso montato sulla destra del veicolo e con l'inserimento della prima marcia in alto. L'impianto frenante ero composto da due freni a tamburo, sia all'anteriore che al posteriore.