Stando a Tito Livio, il popolo di Siracusa insorse durante la seconda guerra punica e il giovane re Ieronimo fu assassinato insieme a Temistio e Andronodoro, zii del re. La folla inferocita uccise anche le loro mogli, figlie di Ierone, Damarata ed Eraclia.
In quanto ultima discendente in vita del tiranno, Armonia era la prossima vittima designata, ma la sua nutrice si operò per salvarla dalla folla. La serva trovò una serva molto simile ad Armonia e l'agghindò come lei e la giovane, devota alla padrone, fece da esca ai ribelli per assicurare la fuga alla vera principessa. Armonia però, che assistette alla morte della giovane, fu commossa e turbata dal sacrificio dell'ancella e per tutta risposta si suicidò.
Secondo Valerio Massimo, Armonia non si suicidò, ma, ammirando il coraggio della serva e non volendo essere da meno, uscì dal suo nascondiglio e si offrì volontariamente alla folla, che la linciò. Per il suo coraggio Armonia viene ricordata da Boccaccio nel De mulieribus claris.
Bibliografia
Tito Livio, Ab Urbe condita, 24
Valerio Massimo, Factorum et dictorum memorabilium libri 3.2