L'arcidiocesi di Olinda e Recife (in latino Archidioecesis Olindensis et Recifensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Brasile. Nel 2021 contava 4.065.000 battezzati su 4.300.818 abitanti. È retta dall'arcivescovo Paulo Jackson Nóbrega de Sousa.
L'arcidiocesi comprende 19 comuni dello stato brasiliano di Pernambuco: Olinda, Recife, Abreu e Lima, Amaraji, Araçoiaba, Cabo de Santo Agostinho, Camaragibe, Escada, Igarassu, Ipojuca, Itamaracá, Itapissuma, Jaboatão dos Guararapes, Moreno, Paulista, Pombos, Primavera, São Lourenço da Mata e Vitória de Santo Antão.
Sede arcivescovile è la città di Recife, dove si trova la concattedrale di San Pietro dei Chierici. A Olinda sorge la cattedrale del Santo Salvatore del Mondo. Nel territorio si trovano 5 basiliche minori: la basilica abbaziale del monastero di San Benedetto a Olinda, le basiliche di Nostra Signora della Mercede, di Nostra Signora de Penha e del Sacro Cuore di Gesù a Recife, e la basilica di Nostra Signora Ausiliatrice a Jaboatão dos Guararapes.
Il territorio si estende su 4.058 km² ed è suddiviso in 142 parrocchie.
La provincia ecclesiastica di Olinda e Recife, istituita nel 1910, comprende le seguenti suffraganee:
Il 12 agosto 1611 papa Paolo V con il breve In supereminenti militantis[3] eresse il vicariato ossia amministrazione spirituale del Pernambuco e concesse a Filippo II di Portogallo e ai suoi successori sul trono portoghese di nominare, senza necessità di assenso della Santa Sede, un presbitero, purché laureato in teologia o in diritto canonico, alla carica di vicario o amministratore spirituale con giurisdizione quasi vescovile, sottraendo la capitania del Pernambuco alla giurisdizione ordinaria del vescovo di San Salvador di Bahia. Il 5 luglio 1614 con il breve In supereminenti militantis dello stesso papa Paolo V[4] allo stesso vicario fu concessa giurisdizione sulle capitanie di Paraiba, Itamaracá, Rio Grande e Maranhão, parimenti sottratte alla giurisdizione del vescovo di San Salvador di Bahia.
Il re del Portogallo nominò per questo incarico, il 19 febbraio 1616, il sacerdote Antônio Teixeira Cabral, il quale rinunciò nel 1622 a causa dei gravi conflitti di giurisdizione intercorsi con il vescovo di San Salvador di Bahia.[5]
Il 6 luglio 1624 papa Urbano VIII con il breve Romanus Pontifex[6] revocò i brevi di Paolo V e ristabilì la giurisdizione del vescovo di San Salvador di Bahia sulle quattro province che erano state erette in vicariato.
Il 16 novembre 1676 papa Innocenzo XI con la bolla Ad sacram Beati Petri sedem eresse la diocesi di Olinda, ricavandone il territorio dalla diocesi di San Salvador di Bahia, che simultaneamente fu elevata al rango di arcidiocesi metropolitana.
Nella seconda metà dell'Ottocento, la diocesi di Olinda cedette porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione di nuove diocesi: le diocesi di Diamantina e di Ceará il 6 giugno 1854; la diocesi di Paraíba il 27 aprile 1892; e la diocesi dell'Alagoas il 2 luglio 1900. Tutte queste sedi furono in seguito elevate al rango di arcidiocesi metropolitane.
Il 5 dicembre 1910 cedette un'ulteriore porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Floresta (oggi diocesi di Pesqueira) e contestualmente fu elevata al rango di arcidiocesi metropolitana.[7] Il 2 agosto 1918 altre 6 parrocchie furono cedute alla diocesi di Pesqueira.
Il 26 luglio 1918 in forza della bolla Cum urbs Recife di papa Benedetto XV la residenza dell'arcivescovo fu stabilita a Recife, come da tempo era invalso; la chiesa di San Pietro dei Chierici di Recife è stata elevata a concattedrale e l'arcidiocesi ha assunto il nome attuale. Si è conservato un unico capitolo cattedrale che ha la facoltà di intervenire tanto nella cattedrale quanto nella concattedrale.
Successivamente ha ancora ceduto porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione di nuove diocesi e precisamente: le diocesi di Garanhuns e di Nazaré il 2 agosto 1918; la diocesi di Caruaru il 7 agosto 1948; la diocesi di Palmares il 3 gennaio 1962.
Il 30 ottobre 2018 la Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti ha concesso ai sacerdoti che vivono nell'arcidiocesi di celebrare fino a quattro messe la domenica e nelle feste di precetto.[8]
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
L'arcidiocesi nel 2021 su una popolazione di 4.300.818 persone contava 4.065.000 battezzati, corrispondenti al 94,5% del totale.
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