D'azzurro alla fascia di rosso caricata da una stella di argento ed accompagnata da altre tre stelle di oro di sei raggi, due nel capo ed un in punta.
D'azzurro alla sirena movente da un mare d'argento in atto di suonare una tromba e fissante una cometa posta nel canton destro del capo e ondeggiante in banda.
Gli Antonelli sono stati una famiglia comitale italiana. Originari di Gubbio, si insediarono già nel XIII secolo a Pergola per poi dividersi in molteplici rami nell'Italia centrale.
Storia
Le origini della famiglia si fanno risalire ad un Antonello di Gubbio, possidente del castello di Santa Colomba e del suo distretto. Nel 1250 vendette il feudo al libero comune della Pergola, dove si trasferì con altri nobili costituendo così una «colonia degli eugubini» nel pesarese.[1] Qui, nel XVI secolo, fecero costruire un grandioso palazzo nel centro storico.
In questo periodo inoltre, su impulso di Camillo e Marino Antonelli, fu edificato il monumentale palazzo Antonelli di via Roio, poi ristrutturato nel XVIII secolo ad opera dell'architetto di scuola romana Sebastiano Cipriani.[4] Gli Antonelli realizzarono all'Aquila altri complessi residenziali, quali il palazzo Antonelli in piazza Fontesecco e quello in via Sassa.[5] Il casato partecipò inoltre alla decorazione della chiesa di San Filippo con la realizzazione della cappella Antonelli, o dei Re Magi, impreziosita da importanti dipinti di Lazzaro Baldi.[6]
Nei secoli seguenti, la famiglia mantenne una primaria importanza nella vita politica ed economica della città,[7] esprimendo esponenti nella Camera aquilana e nominando numerosi Magistrati.[8]
Un ulteriore ramo familiare fu ascritto al patriziato di Senigallia nel 1622.[9] Filippo Antonelli, rivendicando un credito pervenuto dalla dote della nonna materna Ginevra Ubaldini, acquisì nel 1701 la contea di Colle degli Stregoni presso Apecchio. Sul finire del XVII secolo, Francesco Antonelli — figlio di Filippo e castellano della Rocca Roveresca di Senigallia — edificò un castello in località Brugnetto, sui ruderi di una villa romana e sui resti di un monastero del XII secolo.
A differenza dei precedenti, il ramo degli Antonelli di Sonnino ebbe origini modeste, derivando dall'imprenditore Domenico Antonelli, l'ingresso della famiglia nelle grazie del cardinale Giovanni Francesco Albani[10] fu determinante per l'assegnazione di forniture e appalti governativi, i quali affiancati da fortunate speculazioni immobiliari consentirono agli Antonelli di accumulare immensa ricchezza, i discendenti di Domenico acquisirono prestigio in modi differenti: mediante vincolo matrimoniale, la figlia Rosalia si unì alla famiglia Sanguigni e il figlio Filippo alla famiglia Dandini. Un altro figlio, Giacomo Antonelli, fu creato cardinale da papa Pio IX; quest'ultimo edificò un grandioso palazzo di famiglia a Roma, in largo Magnanapoli, e assieme ai fratelli ottenne il titolo di Conte nel 1850[9] tramite acquisizione dalla ormai estinta famiglia degli Antonelli di Senigallia(1811), fu uno dei protagonisti che segnarono le vicende dell'Unità d'Italia e dominò per trent’anni la vita politica dello Stato della Chiesa fino alla conquista di Roma nel 1870. Appartennero alla stessa famiglia il conte Pietro Antonelli, protagonista della politica crispina di espansione coloniale in Africa e Paola dei conti Antonelli[11], moglie del noto imprenditore Enrico Piaggio.
Blasonatura
Stemma relativo al ramo dell'Aquila.
Stemma relativo al ramo di Senigallia e Roma (Sonnino).
Stemma relativo al ramo di Roma (Sonnino).
La blasonatura della famiglia Antonelli, per quanto riguarda il ramo dell'Aquila, è la seguente: d'azzurro alla fascia di rosso caricata da una stella di argento ed accompagnata da altre tre stelle di oro di sei raggi, due nel capo ed un in punta.[12]
Relativamente ai rami di Senigallia e Roma (quest'ultimo derivante dal ramo di Sonnino) è: d'azzurro alla sirena di carnagione codata di verde, movente da un mare d'argento ombrato di azzurro in atto di suonare una tromba d'oro e fissante una cometa dello stesso ondeggiante in banda nel canton destro del capo.[12] Un ulteriore blasone per il ramo romano è il seguente: D'azzurro alla fascia d'argento accompagnata in capo da un semivolo ed in punta da 3 pali; il tutto d'argento.[12]
Residenze
Di seguito è riportato un elenco non completo delle dimore abitate dalla famiglia Antonelli:
^abcVittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana: famiglie nobile e titolate viventi riconosciute del R. Governo d'Italia, compresi: città, comunità, mense vescovile, abazie, parrocchie ed enti nobili e titolati riconosciuti, I, 1928-1936, p. 404.