Fu una delle più grandi metropoli del mondo antico, a partire almeno dall'epoca ellenistica, e lo fu per molti secoli ancora, rappresentando uno dei principali centri commerciali e culturali del tempo. Distrutta dal terremoto del 526 e quindi conquistata prima dai Persiani (battaglia di Antiochia) e poi dagli Arabi (battaglia del ponte di ferro), subì da allora un lento declino, che ridimensionò notevolmente la sua importanza. Oggi conta circa 300 000 abitanti.
Geografia
Antiochia è situata sulle rive dell'Oronte, a circa 22 km dalla costa turca del Mar Mediterraneo. Sorge sulla faglia del Mar Morto, in un'area fortemente sismica, in una valle circondata dai Monti Nur a nord e dal Monte Keldağ a sud, con il limite orientale costituito dal Monte Habib-i Neccar. La piana di Amuq a nord-est della città è una zona fertile bagnata dai fiumi Oronte, Karasu e Afrin.
Clima
La città ha clima mediterraneo con estati calde e secche ed inverni miti e umidi, anche se, essendo situata ad altitudine più alta, ha in media temperature leggermente più basse rispetto alla costa.
« Ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani. » ( At 11,26, su laparola.net.)
Fu fondata all'incirca nel 300 a.C. da Seleuco I Nicatore, uno dei generali di Alessandro Magno (anche chiamati diàdochi, e cioè pretendenti che, dopo la morte di Alessandro Magno, si contesero il Regno Macedone in guerre e battaglie durate circa 40 anni) e per più di due secoli fu la capitale del Regno dei Seleucidi. Seleuco gli diede questo nome in onore del proprio padre Antioco.
La città dal 47 al 55 circa vide le prime predicazioni cristiane dell'apostolo Paolo di Tarso. Dei luoghi della predicazione di Pietro e Paolo è rimasta la grotta che, secondo la tradizione, li vedeva radunarsi per la celebrazione dell'eucaristia. Con la diffusione del Cristianesimo, iniziata da Barnaba, Antiochia divenne la sede di uno dei quattro patriarcati iniziali, insieme a Costantinopoli, Alessandria e Roma. Come città dell'Impero romano essa prosperò fino al V secolo e vide crescere la sua popolazione fino a circa 500 000 abitanti.
La metropoli, abbellita da monumenti e templi, si arricchì di marmi pregiati e, fin dal I secolo, fu annoverata fra le città più prospere e importanti dell'Impero e la terza per popolazione, dopo Roma e Alessandria. Numerosi furono gli imperatori che vi eressero varie opere, a cominciare da Caligola, che ricostruì ed ingrandì il foro, fino ad Aureliano che, tornato dalla guerra contro la regina Zenobia di Palmira, altra ricchissima città, aveva sostato in città ed aveva deciso di abbellirla.
Nel 1268 fu catturata da Baybars, sultano dei Mamelucchi, che la rovinò a tal punto che non riuscì più ad essere una grande città, tanto che il suo ruolo regionale venne assunto dalla vicina città portuale di Alessandretta[3].
Nel 1517 fu conquistata dai Turchi ottomani e divenne parte dell'Impero ottomano fino alla fine della prima guerra mondiale. Sebbene appartenesse geograficamente allo Stato di Siria, fu ceduta alla Turchia nel 1939, durante il mandato francese, senza che la Siria indipendente ne abbia mai riconosciuto la cessione.
Età contemporanea
Il 6 febbraio 2023, Antiochia ha subito gravi danni a seguito di un grande terremoto.[4] Molte parti della città furono completamente distrutte.[5] Il 7 febbraio la BBC ha riferito che almeno 1.200 edifici nel centro della città e nei quartieri di Kırıkhan e İskenderun sono stati rasi al suolo. I funzionari hanno detto che "quasi tutte" le case nel distretto di Cebrail sono crollate. Molti siti storici, tra cui chiese e moschee, sono stati distrutti,[6] La Chiesa di San Paolo è uno di questi.[7] Anche la storica Sinagoga di Antiochia e l'Hatay State Assembly Building furono distrutti.[8][9]
In seguito, il presidente Recep Tayyip Erdogan ha promesso un’immediata ricostruzione delle zone colpite. Durante una visita alla città nel settembre 2023, il New York Times ha riferito che erano ancora in corso di demolizione pesanti edifici e che non erano stati osservati lavori di ricostruzione su larga scala. Molti edifici danneggiati sono rimasti in piedi ma abbandonati mentre i sopravvissuti continuano a vivere in tende. Il sindaco di Antiochia, Lutfu Savas, ha detto che solo la metà dei circa 38 000 edifici registrati per essere smantellati è stata completata. A Gülderen erano in corso lavori per costruire 2 300 unità abitative in 122 isolati.[5]
A pochi chilometri da Antiochia, si trova la Grotta di san Pietro (chiamato da Gesù con Cefa, Roccia), che dal XIX secolo è custodita dai frati cappuccini[10]. Infatti, i sacerdoti cattolici tornarono in questo luogo nel 1846, per iniziativa del padre cappuccino Basilio da Novara, che fu ucciso cinque anni dopo sull'altare al termine della consacrazione eucaristica. Qui secondo gli "atti degli apostoli" fu coniato per la prima volta il termine "cristiani"[10][11].
Il 29 giugno, giorno dei santi Pietro e Paolo, la Chiesa Antiochena, sia greco-ortodossa che cattolica, celebra unitamente e in modo solenne la loro memoria in quella che fu la Grotta degli Apostoli[12].
La principale società sportiva cittadina è l'Hatayspor.
Attrazioni principali
La lunga e ricca storia di Antiochia ci ha lasciato molti siti architettonici di interesse. C'è molto da vedere per i turisti, anche se molti edifici sono andati persi nella rapida crescita e riqualificazione della città negli ultimi decenni.
La Chiesa di San Pietro scavata nella roccia, con la sua rete di rifugi e cunicoli scavati nella roccia, luogo di pellegrinaggio cristiano. Ci sono anche tombe scavate nella roccia in vari punti lungo la valle dell'Oronte.
Quartiere del mercato vecchio: offre molti negozi tradizionali. È esattamente nel centro della città, ci si trova qui quando si vede il cartello Uzun Çarşı Caddesi.
Il cinema Gündüz nel centro della città era un tempo utilizzato come edificio del parlamento della Repubblica di Hatay.
La moschea ottomana Habib'i Neccar, la più antica moschea di Antiochia e una delle più antiche dell'Anatolia.
Il labirinto di strade strette e vecchie case di Antiochia. Questo quartiere infatti è il centro storico.
La galleria Vespasiano Tito di Samandağ, della lunghezza di circa 35 km, lontano dal centro.
Le grotte e i sepolcri di Beşikli (l'antica città di Seleucia di Pieria).
Il Monastero di San Simone.
Il castello di Bagras (Bakras), che fu costruito nell'antichità e restaurato molte volte nei secoli successivi (in particolare durante le Crociate, quando era una roccaforte dei Cavalieri Templari), servì come torre di guardia sulla strada di montagna di 27 km che collega İskenderun (Alessandretta) ad Antiochia.
La vista panoramica della città dalle alture del monte Habib-i Neccar.
La chiesa ortodossa di San Paolo.
Con il suo ricco patrimonio architettonico, Antiochia è membro dell'Associazione europea delle città e delle regioni storiche con sede a Norwich[14][15]. Il ponte romano (datato all'epoca di Diocleziano) fu distrutto nel 1972 durante l'allargamento e la canalizzazione dell'Oronte.[senza fonte]
^(EN) Association of Historic Towns of Turkey (DOC), su historic-towns.org, 6 febbraio 2006. URL consultato il 25 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2009).