Su ordine dell'imperatore Nerone, Britannico (figlio di Claudio) viene avvelenato. Le fonti parlano anche dei suoi frequenti attacchi epilettici, quindi a provocarne la morte potrebbe essere stato anche un aneurisma cerebrale.
All'inizio dell'anno scoppia una rivolta nel Regno d'Armenia del re Radamisto che deve fuggire. Prima di fuggire Radamisto lascia morente la moglie incinta Zenobia, la quale viene salvata dal nuovo re d'Armenia, Tiridate I. La salita al trono di quest'ultimo è stata organizzata dal fratello Vologase I, re dei Parti, il quale vuole ripristinare il controllo sulla regione armena a danno dei romani. Vologase I però deve tornare urgentemente in Persia perché il fratello Vardane II si ribella al suo governo. Non gli rimane che concludere un accordo di pace con i Romani: questi riconosceranno il governo di Tiridate I in Armenia, ma in stato di "clientela" (vassallaggio). La pace durerà fino al 58.
Nerone fa cacciare da Roma sua madre Agrippina, che si trasferisca a Miseno.