Lessicografo, fu tra i compilatori del noto Dizionario Moderno, edito da Hoepli nel 1905[1]. Panzini raccolse una vastissima e significativa messe di neologismi scientifici, giornalistici e di costume.
Morì a Roma nell'aprile 1939 e fu sepolto, secondo il suo desiderio, a Canonica di Santarcangelo, in Romagna.[2]
Era solito passare il periodo estivo nella sua «Casa Rossa» di Bellaria-Igea Marina, località balneare della Riviera romagnola[3][4], recuperata come casa museo dopo un periodo di abbandono.[5] Per ricordare lo scrittore, il comune romagnolo gli ha intitolato la scuola media comunale e una delle vie principali.
^La Casa Museo di Alfredo Panzini, su casemuseoromagna.it, Coordinamento Case Museo dei Poeti e degli Scrittori di Romagna. URL consultato il 1º agosto 2024 (archiviato il 21 giugno 2023).
Bibliografia
Ennio Grassi (a cura di), Panzini nella cultura letteraria italiana fra '800 e '900, Rimini, Maggioli, 1985, ISBN non esistente.
Antonio Castronuovo, Un repertorio del Novecento: il "Dizionario moderno" di Alfredo Panzini, «Letteratura e società», a. II n. 3, settembre-dicembre 2000, n. 6, pp. 65-80.
Michele Rossi, Alfredo Panzini, lo scrittore che pensava troppo, postfazione a Alfredo Panzini, Che cosa è l'amore?, Arezzo, Edizioni Helicon, 2017, pp. 57-117.
Antonio Castronuovo, Alla riscoperta di Alfredo Panzini, «La Piê», settembre-ottobre 2017, a. LXXXVI, n. 5, p. 236.
Antonio Castronuovo, Il fanale di Panzini, prefazione a A. Panzini, La lanterna di Diogene, Roma, Elliot, 2024, pp. 5-11.