Nel 2004 esordisce tra gli Elite con la Rietumu Bank-Riga, classificandosi terzo nel campionato nazionale in linea. Nel 2005 consegue alcuni piazzamenti e vince il campionato nazionale, mentre nella stagione seguente bissa il successo nel campionato nazionale in linea. Nel 2007, dopo alcuni risultati in corse in Russia e in Scandinavia, è terzo al campionato nazionale a cronometro e vince per la terza volta quello in linea. L'anno dopo si aggiudica una frazione nel Circuit des Ardennes, prima di trionfare nel SEB Tartu Grand Prix, corse estone. In Svezia coglie quindi diversi successi fra cui la Scandinavian Open Road Race e una tappa e la classifica generale nella Settimana Scandinava; a queste vittorie aggiunge quella in una tappa nel Giro di Slovacchia, e due piazzamenti sul podio al Le Samyn e al Tour du Finistère.
Comincia il 2009 tra le file della squadra danese Designa Køkken. Vince il Grand Prix de Lillers a marzo, il Keggi Velo e una tappa al Tour de l'Oise a giugno, e si classifica secondo sia nel campionato lettone in linea che in quello a cronometro; si aggiudica poi la Druivenkoers nei Paesi Bassi e il Münsterland Giro in Germania. Queste prestazioni gli valgono il decimo posto nella classifica finale dell'UCI Europe Tour 2009, e un contratto professionistico per la stagione 2010 con il Team HTC-Columbia. Nel 2010 è quindi secondo nel campionato nazionale a cronometro e primo in quello in linea; si aggiudica anche il Grand Prix d'Isbergues.[2] Prende peraltro parte al Giro di Lombardia, risultando uno dei 34 corridori, su 199 partiti, capaci di concludere la corsa (si classifica ultimo).[3][4]
In settembre era intanto stato ingaggiato dalla formazione francese Cofidis.[5] Nel 2011 non consegue successi – non va infatti oltre due secondi posti nei campionati nazionali – mentre nel 2012, dopo il diciottesimo posto alla Parigi-Roubaix, si aggiudica per la quinta volta il titolo nazionale in linea. Nel 2013 viene messo sotto contratto con il team Professional Continental svizzero IAM Cycling.[1]
^abc(FR) Aleksejs Saramotins, su iamcycling.ch, www.iamcycling.ch. URL consultato il 12 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2013).