Nel 1945 sposò Ferdinanda Nanni dei conti Sparavieri, anche lei veronese, dalla quale ebbe cinque figli. Dal 1952 al 1993 fu sindaco di Illasi ed ivi amava rifugiarsi ogni volta che poteva in mezzo ai vigneti e agli ulivi. Allo stesso modo aveva grande affetto per San Vito di Cadore dove poteva lavorare in tranquillità e circondato da tutti i suoi affetti. Dal 1962 fu giudice alla Corte di giustizia delle Comunità europee e dal 1972 avvocato generale della medesima.
Fu tra i componenti del comitato promotore del referendum abrogativo della legge che nel 1970 aveva introdotto in Italia il divorzio. Fu socio di numerose società e accademie scientifiche nazionali e internazionali, tra le quali l'Accademia Nazionale dei Lincei (dal 1978). Dal 1975 sino alla sua morte fu Presidente dell'Istituto Artigianelli di padre Piamarta. Fu insignito delle più alte onorificenze italiane ed europee, nonché professore onorario in alcune Università straniere, come Pernambuco in Brasile.
Le sue Istituzioni di diritto civile (giunte alla L edizione, cinquantesima) rappresentano tuttora un punto di riferimento per la scienza del diritto privato italiano e per l'insegnamento universitario[1], rimanendo così fedele al suo pensiero, ben espresso nella Premessa della I edizione: "Ho desiderato di conservare anche nello scritto il tono della lezione. Me lo perdonino gli illustri Colleghi che già hanno pubblicato degli ottimi testi di istituzioni, ma io penso che solo così possa ottenersi una maggiore efficacia didattica. (...) Il corso universitario deve avere carattere scientifico e formativo".[2] Così la stessa cosa si può dire della creazione, con l'allievo Giorgio Cian, della collana dei Breviaria Iuris.
Morì a Padova il 18 aprile1998. Il suo funerale venne celebrato nella Chiesa parrocchiale di Illasi da S.E. Mons. Pietro Giacomo Nonis che così lo ricordò: "potremmo dire che, come cristiano, Alberto Trabucchi sia stato, oltre che uomo di fede e di azione, un educatore. Uso questa parola con riferimento all'educazione, sapendo a quali rischi, a quali riduzioni, a quali manomissioni, a quali ignoranze, volute, la parola educazione e i valori che essa dovrebbe esprimere, vanno soggetti in questi tempi. Ha vissuto ed aiutato a vivere il processo educativo in quei tre livelli - famiglia, scuola e società civile-chiesa - migliaia di persone ed ha fatto intendere che non c'è vera educazione senza spirito di sacrificio, senza comprensione intelligente e disinteressata nei confronti degli altri, specialmente di coloro che non sono in grado di farsi valere da sé. Non so se Egli ha sempre saputo essere indulgente verso gli altri, so che non era indulgente verso se stesso: questa è una qualità primordiale di ogni educatore"[3].
Numerose le opere pubblicate sul suo pensiero scientifico e didattico, tra cui il volume "Alberto Trabucchi" di Stefano delle Monache e Giovanni Gabrielli e il convegno "La didattica istituzionale oggi", presso l'Università degli Studi Roma Tre.[4]
Opere principali
Istituzioni di diritto civile, 50ª edizione, Cedam, 2022
Il matrimonio putativo, 1936
Il dolo nella teoria dei vizi del volere, 1937
Il trasferimento dei diritti sul credito ceduto "pro solvendo", 1937
Il rispetto del testo nell'interpretazione degli atti di ultima volontà, 1950
La stima dei beni e criteri legali di valutazione, 1952
Il rinnovato riconoscimento legislativo del "maso chiuso" 1954
Codice delle comunità europee, 1962
Per una visione sistematica del diritto comunitario. Comunità europee e sovranità degli stati, 1967
Commentario al diritto italiano della famiglia, 1996
AA.VV., Alberto Trabucchi, in Enciclopedia Biografica Universale Treccani, XIX, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2007.
Gabor Hamza, Origine e sviluppo degli ordinamenti giusprivatistici moderni in base alla tradizione del diritto romano, Santiago de Compostela, Andavira Editore, 2013.
Stefano Delle Monache e Giovanni Gabrielli (a cura di), Alberto Trabucchi, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2021.