Dopo aver pubblicato le prove progressive di Aria (1972) e Come un vecchio incensiere all'alba di un villaggio deserto (1973), che gli sono valse il plauso della critica, Sorrenti è divenuto famoso in Italia grazie alla canzone Figli delle stelle (1977), estratta dall'omonimo album. Il disco è rimasto nella top ten italiana per sedici settimane consecutive ed è risultato essere l'ottavo singolo più venduto dell'anno 1978[1][2].
I brani delle altre facciate, dal punto di vista musicale, sono meno lontani dalla forma classica della canzone melodica. Particolarmente conosciuti, all'epoca, sono Vorrei incontrarti da Aria e Serenesse da Come un vecchio incensiere all'alba di un villaggio deserto.
Nel 1975 ha pubblicato un 45 giri di successo, Le tue radici part I/Le tue radici part II: la canzone, divisa in due parti, è anche presente su LP in una raccolta di successi, e nel 2002 Franco Battiato ne ha inciso una cover nel suo album Fleurs 3.
Dal rock progressive al melodico
Il terzo album segna un dichiarato periodo di crisi. In Ma tu mi ascolti Alan Sorrenti canta Ora sai che non sono forte / e ora sai che ho paura di vivere [...] / Era inverno inoltrato / quando hanno cercato / di farmi dimenticare di me stesso / ed io mi sono perso [...]. Ha comunque
ottenuto un discreto successo con una reinterpretazione personale di un classico della canzone napoletana: Dicitencello vuje, pubblicato anche come singolo.
Il successo con la disco music
Gli album Figli delle stelle (1977) e quello successivo L.A. & N.Y. (1979) contengono due dei suoi più grandi successi commerciali, ossia Figli delle stelle e Tu sei l'unica donna per me, incisa anche in lingua inglese, che gli ha fatto vincere il Festivalbar, il 45 giri più venduto nel 1979 in Italia, che nello stesso anno esordì col film girato da Carlo Vanzina.
Nonostante il successo commerciale, questi brani pop hanno allontanato gli appassionati della prima ora, alcuni dei quali hanno addirittura considerato un "tradimento" la svolta di Sorrenti, da lui stesso successivamente definita un cambio di stile molto traumatico[3].
I musicisti statunitensi che sono stati coinvolti nella realizzazione dei due album sono Jay Graydon insieme a quelli che sarebbero diventati i Toto. Nel 1980 ha rappresentato l'Italia all'Eurovision Song Contest con Non so che darei, classificatasi sesta, poi un successo in tutta Europa[4]. Ha poi continuato a pubblicare nuovi album, tuttavia senza più ottenere il successo di vendite avuto sul finire degli anni settanta.
Dissing da altri autori
Il cantautore siciliano Franco Battiato nel celebre album del 1981 La voce del padrone cita il titolo di una celebre hit di Sorrenti con l'inciso della canzone Bandiera bianca: "siamo figli delle stelle e pronipoti di sua maestà il denaro"[5].
Disavventure giudiziarie
Nel 1983 Alan Sorrenti è stato arrestato con l'accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, cosa che lo ha tenuto lontano dalle scene per qualche tempo.
È stato infatti sorpreso dalla moglie, la modella statunitense Tony Lee Carland, dalla quale viveva separato, nella sua villa di Morlupo mentre si trovava in compagnia di un'altra donna, in atteggiamento intimo[6]. La conseguente discussione è degenerata in un alterco violento al punto che sono dovute intervenire le forze dell'ordine, che arrestano la Carland e rinvengono nell'abitazione piccole quantità di eroina. Durante l'interrogatorio la moglie ha accusato Sorrenti di fare uso di stupefacenti e di distribuirli ad altri. Il cantautore è stato così processato e costretto a trascorrere 33 giorni al carcere di Rebibbia a Roma[7].
Il ritorno sulle scene
Alan Sorrenti è ricomparso in pubblico alla fine del 1987 con l'album Bonno soku bodai, a cui ha fatto seguito la partecipazione al Festival di Sanremo con il brano Come per miracolo.
Nel 1997 è stata la volta di Miami, antologia che segna il ritorno alla EMI, e che contiene molti dei suoi successi in versione originale e alcuni nuovi brani, e nel 2003 ha pubblicato Sott'acqua.
Nel 2001 ha partecipato alla trasmissione La notte vola, gara musicale tra i brani più famosi degli anni ottanta, nella quale ha presentato il suo successo del 1980, Non so che darei, arrivata in finale.
Nel 2003 è uscito il duetto con Jenny B nel brano, Paradiso Beach, brano dalla ritmica ballabile in linea con alcune produzioni d'oltreoceano legate al genere R'n'B.
Nel 2010, in occasione dell'uscita del film Figli delle stelle ha rilanciato la vendita dell'album Radici, già pubblicato dodici anni prima, aggiungendo il sottotitolo di London Version, per distinguere le nuove versioni dei brani da quelle originali[8].
Nel 2013 ha partecipato al singolo ed al videoclip di Dipende da te, contenuto nell'album L'astronave, del duo rap U.S.B. (Udite Suoni Buoni) formato da DJ Jad (ex Articolo 31) e dal rapper Ciccio Pasticcio.
Nel luglio 2013 ha incontrato il dj producer Little Louie Vega e assieme alla moglie di quest'ultimo, Anane Vega, ha deciso di produrre in chiave moderna Figli delle stelle usando un sound elettronico. Il 18 luglio 2013 è uscito anche il video prodotto dallo stesso Sorrenti con Paolo Pezzano e la regia affidata a Lorenzo Annunziata.
Il 17 maggio 2014 ha ritirato a Genova presso il FIM, la Fiera Internazionale della Musica, il FIM Award 2014 - Premio Italia - Miglior cantautore[9][10]. Durante l'evento ha interpretato i suoi più grandi successi di fronte a un folto pubblico che lo acclama.
Il 25 aprile 2015, a seguito del grave terremoto in Nepal, ha annunciato che avrebbe intrapreso una tournée nei posti devastati, donando ai terremotati le rendite della registrazione live del Nepal on tour.
Nel giugno 2018 la Universal ha pubblicato un Box-Set di cinque cd che raccoglie tutta la prima produzione di Sorrenti, da Aria a Sienteme, con l'aggiunta di un cd di inediti e outtakes del periodo psichedelico del musicista.[11]
AA.VV., Enciclopedia del rock italiano, a cura di Gianluca Testani, Arcana Editrice, 2006, ISBN88-7966-422-0.
Autori Vari (a cura di Mauro Ronconi), 100 dischi ideali per capire la nuova canzone italiana, Roma, Editori Riuniti, 2002, alla voce Sorrenti Alan, Aria, di Mario Giammetti
Cesare Rizzi (a cura di), Enciclopedia del rock italiano, Milano, Arcana, 1993, ISBN88-7966-022-5. pg. 365-366
Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Dizionario della canzone italiana, ed. Curcio, 1990; alla voce Sorrenti, Alan, di Ernesto Bassignano, pagg. 1603-1604
Paolo Barotto, Il Ritorno del Pop italiano, Editrice Stilgraf, Luserna San Giovanni, 1989, alla voce Sorrenti Alan, pag. 142