Nel 2009 è diventata la prima donna israeliana a vincere un premio Nobel[1], la prima donna del Medio Oriente a vincere un premio Nobel[2], nonché la prima donna a vincere un premio Nobel per la chimica in 45 anni.[3]
Ada Yonath è nata a Gerusalemme nel quartiere Geula di Gerusalemme. I suoi genitori, Hillel ed Esther Lifshitz, erano sionisti immigrati da Łódź in Polonia nel 1933, prima della fondazione dello Stato di Israele.[4] Suo padre era un rabbino che proveniva a sua volta da una famiglia rabbinica.
I suoi genitori si stabilirono a Gerusalemme, dove aprirono un negozio di alimentari, tra difficoltà economiche. Abitavano in un piccolo appartamento con numerose altre famiglie: Yonath menziona che i libri erano l'unico strumento a sua disposizione per tenersi occupata.[5]
Nonostante la loro povertà, i genitori la mandarono a scuola nel più benestante quartiere Beit HaKerem. Quando il padre morì, si trasferì a Tel Aviv[6], dove fu accettata alla scuola superiore Tichon Hadash benché la madre non potesse permettersi la retta. Per mantenersi agli studi, lei offriva lezioni di matematica ad altri studenti.[7]
Da giovane fu ispirata da Marie Curie[8]; nonostante ciò, non l'ha mai ritenuta un "modello".[9]
Ha una figlia, Hagit Yonath, medico presso lo Sheba Medical Center, e una nipote, Noa.[10] È la cugina di Ruchama Marton, attivista che si oppone alla contestazione dei territori contesi.[11]
Ada Yonath ha richiesto più volte il rilascio senza condizioni di tutti i prigionieri terroristi di Hamas, affermando che "tenere prigionieri i terroristi incoraggia il loro proposito di danneggiare Israele e i suoi cittadini... quando non avremo più prigionieri da rilasciare loro non avranno più motivi per rapire israeliani".[12]