Nel 1580 si trasferì a Parigi per seguire un perfezionamento artistico sotto la guida di vari maestri, tra i quali Hieronymus Francken I e Jean Bassot. Durante il triennio di formazione francese si rivelò fondamentale anche la permanenza presso la scuola di manieristica di Fontainebleau.[2]
Dopo il suo rientro in patria ed una breve parentesi ad Amsterdam, la sua carriera ricevette un'impennata sia dal punto di vista del successo sia dell'apprezzamento, grazie anche alla sua flessibità che gli consentì di appartenere dapprima al manierismo, poi all'accademismo e infine ad avvicinarsi allo stile caravaggesco.[2] Non mancarono anche accenti idealistici a influenzare le sue tematiche preferite, mitologiche e bibliche, oltre a quelle di tematica storica e allegorica.[2]
Nel 1592 sposò, ad Utrecht, Judith van Schonenburch, con la quale non ebbe figli. La moglie morì nel 1599. Bloemaert si risposò con Gerarda de Roij nel 1600; la coppia mise al mondo otto figli.
La sua prima opera riconosciuta è la Niobe del 1591 a cui seguì la Predica di Giovanni Battista ed il Battesimo di Cristo del 1595.
Nel 1595 entrò a far parte della Gilda di San Luca, per la quale ricoprì la carica di presidente nel 1618.
Bloemaert fu un cattolico praticante ed ebbe numerosi contatti con il mondo intellettuale. Tra i suoi amici possiamo menzionare lo scrittore e disegnatore Aernout van Buchel. Lo studio di Bloemaerts fu visitato nel 1626 da Elizabeth Stuart, regina di Boemia, e l'anno seguente da Rubens.[1]
(EN) Adriaan Van der Willigen e Fred G. Meijer, A Dictionary of Dutch and Flemish Still-life Painters Working in Oils, Primavera, Leiden, 2003 ISBN 90-74310-85-0, p. 39.