La sindrome pseudobulbare (o paralisi pseudobulbare) è una condizione caratterizzata dall'incapacità di controllare i muscoli del distretto facciale, causata da diverse malattie neurologiche. I pazienti tipicamente presentano difficoltà nella masticazione, disfagia, spasticità della lingua. Spesso i pazienti sperimentano episodi di pianto o di riso, senza che siano stati provocati da vere emozioni.[1][2] A livello fisiopatologico essa è causata da una lesione del fascio motorio cortico-bulbare, che passa nel cosiddetto ginocchio della capsula interna e che giunge al tronco encefalico, dove instaurerà delle sinapsi con i nuclei dei nervi cranici.
Tra le varie cause della condizione: patologie vascolari (ictus, CADASIL), sclerosi laterale amiotrofica, malattia di Parkinson, tumori maligni del tronco encefalico, sclerosi multipla, paralisi sopranucleare progressiva, patologie metaboliche[3] e traumi cerebrali.
Dal momento che la paralisi pseudobulbare rappresenta una manifestazione clinica di altre malattie, trattare la condizioni di base può alleviarne i sintomi. Talvolta si ricorre alla somministrazione di destrometorfano, in combinazione con chinidina, la quale, inibendo il citocromo P450 2D6 che metabolizza velocemente il Destrometorfano, permette un'azione più prolungata di quest'ultimo.[4] In letteratura vi sono casi di pazienti trattati con successo grazie a inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina.[5]
Discinesia (Distonia: Distonia focale · Stato distonico · Torcicollo spasmodico · Sindrome di Meige · Blefarospasmo · Distonia mioclonica · Distonia mioclonica di tipo DYT11) · Atetosi · Corea (Coreoatetosi) · Mioclono (Epilessia mioclonica · Distonia mioclonica · Distonia mioclonica di tipo DYT11) · Acatisia
Solo del neurone motorio superiore: Neuropatia motoria distale ereditaria · Atrofia muscolare spinale · Atrofia muscolare progressiva · Paralisi bulbare progressiva (Malattia di Fazio–Londe