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Il jet lag (termine inglese, lett. "ritardo da aviogetto"), spesso indicato come mal di fuso o discronia o discronosicircadiana,[senza fonte] è una condizione clinica che si verifica quando si attraversano vari fusi orari (di solito più di due) come avviene nel caso di un lungo viaggio in aereo, caratterizzata da sonnolenza, stanchezza, confusione e meno frequentemente emicrania.
Il fenomeno si verifica a causa dell'alterazione dei normali ritmi circadiani.
Eziopatogenesi
Dalla consultazione della letteratura scientifica internazionale più accreditata, risulta che il sonno costituisce una condizione irrinunciabile per qualsiasi organismo, a qualunque livello della scala evolutiva, pena il sopraggiungere di stati psicotici e di alienazione mentale (prima) e del decesso come conseguenza terminale[1]. Né l'organismo può far a meno del sonno, né consente dilazione al recupero del sonno perduto[2].
Alcuni pazienti che fanno utilizzo di trasporto aereo intercontinentale, lamentano i seguenti segni e/o sintomi clinici:
forte emicrania, con irradiazione algica all'intero volto, lungo le branche della coppia del V paio dei nervi cranici (nevralgia trigeminale);
marcata astenia accompagnata da eccessiva lentezza dei movimenti e dall'impulso irrefrenabile a coricarsi per riprendere nuovamente il sonno interrotto;
difficoltà a volte nel fisiologico eloquio e nell’ideazione, con produzione di vocaboli e di pensieri che non seguono un filo logico;
impaccio motorio a volte nell'attendere a comuni atti della vita quotidiana;
sensazione soggettiva di mancato ristoro al risveglio con tendenza all'assopimento patologico ed incontrollato in situazioni che potrebbero risultare fonte di pericolo per sé e per altri (ad es. durante la conduzione del proprio autoveicolo);
movimenti automatici degli arti conseguenti ad involontarie contrazioni tonico - cloniche a carico della muscolatura scheletrica ed associata alla produzione di sogni in evidente contesto non fisiologico;
epifora, e difficoltà all'accomodamento dell'apparato oculare con conseguente sensazione di diminuzione del visus fisiologico, il che potrebbe risultare pericoloso per sé e per altri in particolari situazioni (ad es. durante l'attraversamento stradale o durante la conduzione dell'autoveicolo);