Nel 1979 ha ricevuto il premio Nobel per l'economia insieme a Theodore Schultz per «le ricerche pionieristiche nello studio dello sviluppo economico, con particolare riguardo ai problemi dei paesi in via di sviluppo»,[3] diventando l'unica persona di colore a detenere un Nobel per una disciplina scientifica.[4]
Biografia
Nel 1954 presentò un modello per spiegare lo sviluppo industriale, ipotizzando una situazione di partenza simile a quella già presente nei Paesi arretrati: la prevalenza di manodopera sottoccupata nel settore agricolo. L'economia si poteva suddividere in 2 settori: uno stazionario, cioè l'agricoltura, e uno moderno, l'industria. Lo sviluppo inizia con un aumento della domanda di prodotti industriali, che provoca un trasferimento di forza lavoro, in esubero nel settore agricolo, da quest'ultimo al settore industriale. Dato l'eccesso di lavoratori, i salari sono molto bassi e quindi le imprese hanno un notevole profitto, che viene poi reinvestito nelle aziende. Finché c'è un eccesso di manodopera il processo di accumulazione degli investimenti e dei profitti procede nel settore industriale.