A ottobre 2000 fu acquistato per 14 miliardi di lire dall'Inter[1], da tempo alla ricerca di un terzino sinistro[2]. Greško giocò tuttavia solo due stagioni a Milano, con prestazioni altalenanti[1]. Un errore commesso a Roma il 5 maggio 2002, durante l'ultima giornata del campionato 2001-2002, lo portò ad essere considerato il capro espiatorio del mancato scudetto che i nerazzurri non vincevano da tredici anni: nello specifico, un suo retropassaggio errato al portiere Toldo permise al laziale Karel Poborský di segnare il temporaneo 2-2 che fu poi il preludio ad una sconfitta per 4-2, risultato che, unito alla contemporanea vittoria della Juventus a Udine, consegnò il titolo ai bianconeri torinesi[2].
Durante la successiva sessione di calciomercato, nell'estate 2002, Greško venne ceduto dall'Inter al Parma, con l'argentino Matías Almeyda a fare il percorso inverso[3]. La sua parentesi emiliana durò circa sei mesi, periodo in cui giocò cinque gare di campionato, due di Coppa Italia e una di Coppa UEFA[2]. A gennaio 2003 fu infatti girato in prestito in Inghilterra al Blackburn, club che nella stagione seguente lo rilevò a titolo definitivo.
A dicembre 2004 subì un infortunio ai legamenti del crociato a causa del quale fu indisponibile per il resto della stagione.
Dopo altre tre sporadiche partite con il Blackburn nella stagione successiva e la scadenza del contratto con il club inglese, nell'estate del 2006 fu ingaggiato dal Norimberga[4] con cui vinse la Coppa di Germania; nel 2007-08 fu ancora nella rosa del Bayer Leverkusen, in cui rimase fino al 2009 a fine contratto.
Tornato in patria, dopo due anni d'inattività[5] si impegnò con il Podbrezová appena promosso in 1. Liga, la seconda divisione nazionale[5]; quello fu il suo ultimo club, perché dopo quattro stagioni, in cui giunse anche una promozione in prima divisione nel 2014[6], si ritirò a giugno 2015[6] per dedicarsi all'organizzazione teatrale, attività che aveva iniziato a intraprendere nel corso degli ultimi anni di carriera in Slovacchia: è infatti proprietario e gestore di un teatro nella città dove è cresciuto, Banská Bystrica[6].